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L'intervista
02 Novembre 2017
Leonardo Tibuzzi (©DeCesaris)
Sono una delle grandi sorprese di un campionato ricco di mine vaganti: parliamo dei ragazzi del Cinecittà Bettini. Forte di un attacco che conta già ben 20 reti all'attivo (meglio di così hanno fatto solo Roma, Urbetevere, Tor Tre Teste, Lazio e Vigor Perconti in tutto il torneo) il gruppo del Cinecittà Due si gode la sua sesta posizione a quota 13 punti, dopo quattro vittorie, un pareggio e tre sconfitte. Sabato scorso è arrivato per l'appunto il quarto successo di fila e i complimenti sembrano fioccare da tutte le parti per mister Leonardo Tibuzzi&company. “Ringrazio anzitutto tutti coloro che hanno sempre belle parole nei nostri confronti”, dichiara il giovane tecnico, “è un'ulteriore prova della bontà del nostro lavoro. Il nostro segreto? Eh, ci impegniamo tanto, con grande intensità. E' molto semplice.” I risultati consecutivi, le prestazioni, la grinta in campo, bomber Garritano a quota 10 goal (terzo miglior marcatore del torneo a pari merito con Rossi della Roma): insomma, si respira il clima delle grandi imprese. “L'obiettivo prefissato è raggiungere la salvezza, ma questa squadra può fare molto di più. Di fatto, stiamo ragionando di settimana in settimana: siamo noi i padroni del nostro destino, noi ad alzare o abbassare l'asticella dei nostri obiettivi. I miei giocatori questo lo sanno bene.” Il gruppo, inutile dirlo, è uno dei punti di forza di questo Bettini: “Questi ragazzi spesso sorprendono anche me. Hanno una voglia di rivalsa, di dare
prova delle proprie capacità davvero incredibile. Quando unisci questa fame all'umiltà e all'intelligenza puoi fare quello che vuoi. Ad oggi dico questo: se ci siamo approcciati al campionato con l'idea di lottare con le nostre rivali per la salvezza, oggi dico che possiamo giocarcela con tutti ed essere scomodi per tutti.” Se si chiede in giro un parere su questo Bettini e sul suo gioco, il concetto espresso è sempre lo stesso: aggressività. Rispondono tutti così. “E hanno ragione. Il fatto è che, forse la penso controcorrente, esistono i campionati agonistici, esiste un risultato. Noi non ci preoccupiamo solo di far crescere i nostri ragazzi, come in molti sostengono di fare quasi esclusivamente, di farli progredire tecnicamente: noi puntiamo anche a vincere, a divertirci sul campo. Per questo svolgiamo spesso lavoro situazionale in allenamento e studiamo le caratteristiche dei nostri avversari. C'è chi dice che così non si cresce? Mah, la penso diversamente. Con i miei metodi vedo i miei ragazzi compiere passi da gigante sotto l'aspetto tattico, sul modo di affrontare la singola partita. Per quanto concerne l'aspetto tecnico, la risposta è nel nostro gioco: non mi sembra che buttiamo via il pallone o abbiamo particolari difficoltà nella sua gestione. Io dico che quella che stiamo perseguendo è una via possibile. E con ragazzi come questi possiamo solo divertirci.”
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