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L'intervista
04 Gennaio 2018
Gabriele Di Fausto
Speranza, voglia di rivalsa, gioia. Sono queste le emozioni che di sicuro hanno attraversato il gruppo classe 2004 della CSS Tivoli nel finale di girone di andata. La formazione neopromossa non ha vissuto una prima parte di stagione semplice, totalizzando solo 7 punti in 13 giornate giocate. Ma con l'arrivo in panchina di mister Gabriele Di Fausto è arrivata una ventata d'aria fresca che ha contribuito a chiudere il 2017 con un sorriso: due partite disputate con il nuovo tecnico, due vittorie ottenute, rispettivamente contro Totti Soccer School e Tor di Quinto. Gabriele Di Fausto non è un volto nuovo: allenava i 2006 alla CSS Tivoli e, precedentemente, ha guidato per i due stagioni i 2002. “Anzitutto ci tengo a sottolineare come qui alla CSS Tivoli non esista rivalità: siamo come una famiglia e lo stesso Marco Pontani (ex tecnico dei 2004, ndr) è un mio caro amico. Al mio arrivo mi sono accorto che tirava un'aria pesante, i ragazzi erano frustrati dalle sconfitte, c'era un clima di sfiducia, non si vinceva dal 4 novembre. Ricordo che il 16 dicembre, poco prima della partita con la Totti Soccer School, sono entrato nello spogliatoio e ho detto ai ragazzi: Cosa sono queste facce da funerale? Stiamo andando a fare quello che ci piace. Pensiamo solo a onorare la maglia che indossiamo. In campo, poi, è successo quello che è successo. Siamo stati undici leoni, forse i nostri avversari ci hanno sottovalutato. Lottando sino alla fine e approfittando degli episodi a favore, siamo riusciti a strappare una vittoria che in pochi pronosticavano. Alla fine è uscita anche qualche lacrima, devo dire che è stata una giornata davvero memorabile.” La CSS Tivoli ha chiuso poi con un altro successo contro il Tor di Quinto e si prepara ora per affrontare il girone di ritorno. Queste le impressioni di Di Fausto sul gruppo: “Questa è una squadra che non eccelle in qualità, ma che sa come compattarsi. Ho notato che dietro abbiamo diverse certezze: dobbiamo lavorare per migliorare però la fase di non possesso. Chiedo ai miei giocatori uno sforzo in più nella pressione. Poi, è chiaro, vista la storia recente di questa squadra è la testa la priorità. Su quella mi sono concentrato al mio arrivo e su quella dovremo continuare a lavorare anche in futuro. La salvezza? Sicuramente competere per quel fine è di grande stimolo, anche per me in prima persona. Posso dire che daremo tutto per provarci, secondo me, contrariamente a quanto visto nell'avvio di stagione, abbiamo buone probabilità di riuscirci. Ce la metteremo tutta.”
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