L'intervista
Savio, Bonanni: "Dobbiamo ritrovare la continuità"
Dopo il ritorno alla vittoria con l'Atletico 2000, il tecnico dei blues fa il punto: bisogna limitare l'altalenanza
Il Savio continua il suo campionato viaggiando al centro della classifica. L'ultima vittoria, per 1-0, riportata ai danni dell'Atletico 2000 ha permesso ai blues di tornare a festeggiare i tre punti, dopo la sconfitta subita nel big match con la Vigor Perconti. E' insieme al tecnico Filippo Bonanni iniziamo a parlare proprio di quella gara, una prestazione a metà. "Credo che si sia visto qualcosa di positivo nel primo tempo: nonostante il goal preso a freddo immediatamente, i ragazzi si sono comportati bene, non riuscendo però a proporsi nello stesso modo nel secondo tempo. Mi dispiace solamente, parlando in generale, di aver perso un po' di continuità. Credo un punto di svolta sia stata la partita con la Lodigiani: lì ci siamo accorti che non avevamo lo stesso passo delle più importanti squadre del girone e ci siamo buttati un po' giù di morale. Un'idea che ha assunto forza nella sconfitta con il Frosinone: lì abbiamo capito che davanti correvano troppo. I risultati, l'ho sempre detto, hanno un'importanza secondaria. Il problema ha riguardato alcune prestazioni: ce ne sono state diverse non alla nostra altezza, come quella con il Racing Fondi che ha rimontato i nostri primi due goal. Ma come anche la partita con il Ciampino, con il Bettini, con la Dabliu. I miei giocatori ce la mettono tutta in allenamento, l'impegno non è mai mancato: è proprio per questo che mi dispiace se poi in partita non riusciamo a proporci a certi livelli." Il dialogo è fondamentale. "Ma il confronto con i ragazzi è continuo, oltre che necessario. Questa è un'età particolare e delicata, non è sempre facile gestire le emozioni. Vedo un Savio cresciuto rispetto all'inizio sotto l'aspetto della maturità: ora c'è coscienza di un 'noi', non più di un 'io' e basta. Vedo unione, disponibilità di fronte al lavoro. Ma quello a cui tengo maggiormente è che ciascuno di questi ragazzi possa esprimersi al meglio delle sue possibilità e questo non sempre accade. In cuor mio temevo un contraccolpo psciologico nel rendersi conto che non avevamo il passo delle prime. Cerco di risolvere i problemi parlando con ciascuno dei miei giocatori, in questo momento più individualmente che collettivamente. Ma sono fiducioso, a parte tutto: se riusciamo a trovare gli stimoli giusti, se riusciamo a non farci condizionare dall'entità degli avversari e iniziamo a spingere al massimo in ogni partita, potremo chiudere bene la stagione."