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28 Marzo 2018
Il Falasche
Nell'ultimo turno di campionato, approfittando dei rallentamenti di Virtus Nettuno e Aprilia, La Dilettanti Falasche ha compiuto il guizzo decisivo, sconfiggendo La Virtus Divino Amore e conquistando la vetta solitaria della classifica a quota 40 punti. Un grande risultato, che rafforza la convinzione e la consapevolezza di aver compiuto un percorso importante, non ancora terminato. Ne abbiamo parlato con il tecnico, Gianfranco Neroni. "Devo essere sincero: non ci aspettavamo di trovarci lassù. Il nostro obiettivo, a inizio stagione, era il mantenimento della categoria. Che dire, c'è stata una crescita esponenziale davvero incredibile nel corso di questa annata, partendo da una solida base e per questo ci tengo a complimentarmi con chi ha allenato questi ragazzi nella scuola calcio. Punto di forza? In queste fasce d'età ritengo sia fondamentale lavorare anzitutto sulla fase difensiva e devo dire che, con i 2004, ho ottenuto ottimi risultati da questo punto di vista. Non a caso abbiamo la miglior difesa del raggruppamento (con solo 16 reti subite, come la Virtus Nettuno, ndr). Funzioniamo bene come collettivo e anche come individualità. Penso subito a Guastella, un difensore centrale capace di segnare 14 goal. Non trascuro nemmeno la nostra abilità nel concretizzare su palla inattiva: ci abbiamo lavorato tanto, giusto raccoglierne ora i frutti. La squadra ha un buon livello tecnico, è omogenea: credo che merito mio e di tutto lo staff tecnico sia stato soprattutto l'aver favorito ed incentivato la costruzione di uno spogliatoio solido e unito. Sono state tante le soddisfazioni sinora: mi basta pensare all'aver vinto quattro derby, con Racing Club e Virtus Nettuno. Su cosa dobbiamo migliorare? Nell'approccio con le piccole. Troppo spesso ci siamo adagiati, rischiando pure di subire il pari in certe partite più abbordabili. Per citare un caso recente: la gara con il Divino Amore, fortunatamente portata lo stesso a casa." E adesso? "Adesso bisogna crederci. Per carattere, per modo di pensare, sono abituato a partire in sordina, ho sempre detto ai ragazzi di pensare partita per partita. Ma adesso è inutile nascondersi: c'è entusiasmo. Sarebbe bello poter dare ai nostri 2005 la possibilità di competere in un campionato d'Elite: ci proveremo."
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