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La rubrica

Viterbese, Coletta: "Salvi sovvertendo i pronostici"

Le parole del tecnico dei leoni dopo aver conquistato la permanenza nella massima categoria regionale

25 Aprile 2018

Aldo Coletta (Foto©Torrisi)

Aldo Coletta (Foto©Torrisi)

Aldo Coletta (Foto©Torrisi)

Contro tutto e tutti, la matricola Viterbese Castrense ha conquistato la salvezza. Non è stata una stagione semplice per i leoni neopromossi, anzi, tutt'altro. Ma con pazienza e perseveranza è arrivata infine la gioia più grande per i ragazzi, anticipatamente salvi. Ne abbiamo parlato con il tecnico, Aldo Coletta. "Da come eravamo partiti a inizio anno, nonostante ce l'avessimo messa tutta fin dal principio, le speranze di raggiungere questo risultato non erano tante. La rosa limitata numericamente è sempre stato il primo, enorme problema: spesso abbiamo dovuto affrontare le partite in tredici, al più quattordici. Non riuscivamo a lavorare bene in settimana, c'erano tante difficoltà, insomma: la salvezza era una vera e propria chimera." La svolta, con il Torrenova. "Era una partita da pareggio, ma l'episodio ci ha premiato. In generale penso che le squadre sul fondo della classifica si equivalgono per valori, ma noi abbiamo fatto cerchio, ci siamo compattati e abbiamo deciso di provare a lottare sino alla fine. Nonostante non siamo riusciti a rinforzarci sufficientemente a dicembre, abbiamo ottenuto il traguardo più ambito." Anche il modo di allenare del tecnico è cambiato nel corso dell'anno. "Non conoscendo il campionato, avevamo iniziato focalizzando il 90% del nosto allenamento sulla tecnica e sulla coordinazione, lasciando il resto in disparte. Nella seconda parte del torneo, invece, abbiamo continuato sì, a curare la tecnica individuale, ma aumentando l'intensità e lavorando sulla forza e resistenza, essendo costretti a far giocare tutti e settanta i minuti alla maggior parte dei nostri. Credo che la squadra sia cresciuta molto sotto l'aspetto della cattiveria agonistica nel corso di questi mesi." Essendo pochi in rosa, c'era il pericolo per i ragazzi di adagiarsi sugli allori venendo sostanzialmente a mancare la competizione interna per un posto da titolare. "Assolutamente sì, questo è stato un problema concreto. Ho cercato di generarla in altri modi, per esempio, intensificando situazioni di sfida in allenamento, come gli uno contro uno. La società? Era a conoscenza dei problemi che ci hanno accompagnato quest'anno, è rimasta molto soddisfatta del  grande risultato conquistato."

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