L'intervista

Atletico 2000, Bonanni: "Onorato di essere qui"

Il mister ingaggiato in estate si dice soddisfatto in merito alla società e al gruppo, con cui c'è da fare tanto

La scorsa stagione siedeva sulla panchina dei Giovanissimi Elite del Savio, quest'anno Filippo Bonanni guiderà gli Under 14 Regionali dell'Atletico 2000. Una nuova avventura per il tecnico, pronto a dire la sua a via di Centocelle con la divisa biancorossa.


Che ambiente ha trovato all'Atletico? 

"Sicuramente ben organizzato. Quando sono stato contattato dalla dirigenza non ho avuto dubbi e ora che lavoriamo assieme noto tanti punti di raccordo. Ho apprezzato molto la loro presenza in Abruzzo mentre ci allenavamo, c'erano lo staff dei portieri, il fisioterapista, il ds, il dg  e anche il Presidente. Da quest'anno avremo a disposizione un pulmino per agevolare il trasporto dei ragazzi anche in settimana, piccolo segno, insieme alla presenza societaria in ritiro, che mi confermano le opinioni sull'Atletico. Meritiamo senza dubbio di tornare in eccellenza, sono in un team importante che punta in alto."


Data la sua passata esperienza e visto il gruppo a disposizione si può tornare in élite?

"È difficile fare proclami e fissare obiettivi. Questa è una società importante è strutturata bene. I ragazzi sono al primo anno di agonistica, mi preme maggiormente lavorare sulla testa oltre che sul fisico, per abituarli alla fatica. D'altronde questa è una fascia delicata, per ora siamo un gruppo che deve diventare squadra al più presto."


Come valuta il gruppo?

"Sicuramente se dovessi categorizzarlo tra fisicità e tecnica direi più tecnica, in realtà però abbiamo creato il giusto mix per fare bene. Le difficoltà maggiori sono sulla parte psicologica, il ritiro è servito molto a questo."


Come vi siete mossi sul mercato?

"Le problematiche maggiori sono state legate al doverci rapportare a società che avendo già le compagini in eccellenza erano avviate. Il raccordo tra me e la società per i nuovi ingressi, a mio avviso buoni, è stato pieno e soddisfacente. Il salto da far fare a questi giovani è importante."


La preparazione è stata adeguata?

"Decisamente sì. Dopo un paio di giorni in sede per conoscerci, siamo partiti per l'Abruzzo, dove questa società organizza ogni anno i raduni. Tra doppie sedute e serate impegnate in colloqui individuali, posso dire che il rapporto con i ragazzi si è messo sulla strada giusta. Non erano molto abituati a queste fatiche ma sto lavorando in tal senso per assuefarsi sempre più. Domani affronteremo in amichevole la Spes e vedremo qualche risultato, anche perché in Abruzzo abbiamo gestito bene ogni giorno grazie alle strutture e all'ambiente."






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