L'intervista

Grifone, Maffei: "I miei migliori auguri a De Angelis"

Il forte capitano dei rossoblù è promesso alla Roma da tempo: ora, a pochi giorni dal termine della stagione, il suo allenatore lo saluta con affetto

Chi ha avuto modo e desiderio di seguire con attenzione il campionato Under 14 Elite di quest'anno non può non essersi fatto catturare 'attenzione e rubare l'occhio da un classe 2005 fra i migliori tra i dilettanti. Stiamo parlando di Paolo De Angelis, uno dei principi della categoria, capitano di quel Grifone Monteverde che è arrivato a contendersi l'accesso alla finale regionale duellando con maestria con la Roma, venendo infine sconfitto. De Angelis, giocatore strutturato, esplosivo, tecnicamente dotato, ha sempre dato un apporto importante alla sua squadra, già di per sé più che dotata e omogenea. Durante la stagione il capitano dei grifoni ha dimostrato fiuto per il goal (andando in doppia cifra), ma figurando benissimo anche in fase di prima costruzione, rifinitura e in difesa. Un giocatore, insomma, utile in ogni momento della gara e in ogni zona del campo, il classico asso nella manica, il valore aggiunto.


"Mi sento di consegnare nelle sapienti mani della Roma un centrocampista moderno e completo", il commento di un più che fiero Alessandro Maffei che, in qualità di allenatore del ragazzo, ci dice la sua su di lui. "Anzitutto mi preme sottolineare che veniamo entrambi dallo stesso posto: siamo tutti e due della Magliana e  questo ha rappresentato già un punto di contatto fra noi. Ricordo ancora poi che, dalla prima volta che lo vidi allenarsi, circa un anno fa, mi colpì subito. Allora giocava da vertice basso. Quella volta, mi avvicinai a lui e gli dissi che con me avrebbe giocato mezz'ala e lui mi sorprese, con una risposta che ricordo tuttora: 'Certo mister, a disposizione'. Da lì ho capito di trovarmi di fronte a una grande persona oltre che ad un forte giocatore. Decisi dunque di consegnare a lui la fascia di capitano." Una fiducia che De Angelis ha saputo ripagare con l'atteggiamento oltre che con le sue qualità sul campo. "Assolutamente. Parliamo di un giocatore ceduto alla Roma già a novembre in pratica, che però ha scelto comunque di restare, allenandosi per tutto l'anno sia con noi che con loro e non mancando praticamente mai agli impegni, dimostrando di essere veramente il nostro capitano. Questo suo modo di comportarsi è un'ulteriore prova dell'ambiente incredibile che c'è al Grifone Monteverde: lasciare questa famiglia è veramente difficile." Parole affettuose quelle che Maffei rivolge al suo allievo, parole di un mentore consapevole di aver lavorato bene, valorizzandone le qualità. "Un ragazzo semplice, genuino, autentico. Quest'anno i passi da gigante maggiori li ha fatti nella fase di non possesso, dove è cresciuto tantissimo. Cosa gli auguro per il suo futuro? Le migliori fortune ovviamente e di iniziare a vincere qualche partita in allenamento... (ride, ndr). Gli consiglio di conservare l'umiltà preziosa che lo ha sempre contraddistinto e di ascoltare, sempre, chi lo circonda." La Roma sarà per lui un contesto molto diverso da quello a cui è abituato. "Certo, passi improvvisamnete dall'essere un leader al centro dell'attenzione a uno dei tanti, bravi giocatori. È una grande prova, devi crescere velocemente e essere sempre concentrato. Ma Paolo ha la tempra giusta per confrontarsi con quel mondo e con le sfide che lì lo attendono."

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