L'INTERVISTA

Nel mondo di Corsetti: 20 anni di carriera, Spiderman e Cassino

La storia dell'allenatore di Pescosolido. Dalla prima panchina ai tanti viaggi per imparare e studiare calcio. Ora inizia la sfida all'ombra dell'Abbazia

Sorride, felice. Questa è l'alba di una nuova sfida. A 25 anni l'ultimo e fatale infortunio al ginocchio gli ha aperto le porte dell'area tecnica. Oggi festeggia il ventennale della sua carriera: un bel salto, da zero a cento. Paolo Corsetti tra rinunce e sacrifici, barriere e tackle da superare, Goblin, Venom e Doctor Octopus accecati da logiche contrastanti con la sua idea di calcio, arriva all'ombra dell'Abbazia e studia giorno e notte per farsi trovare pronto al fischio d'inizio del prossimo campionato. Il primo da headcoach di una formazione giovanile, per lui che come supereroe preferito sceglie Spiderman, la grande responsabilità per confermare i suoi poteri: "Festeggio il ventesimo anno con una panchina ambiziosa:  ho la maturità giusta e l’esperienza per fare bene. Punto sull’educazione allo sport e alla vita oltre che sui risultati in campo. Mi piacerebbe vincere la Coppa disciplina e regalare il professionismo a qualche ragazzo che allenerò. Come allenatore mi ispiro a Pep Guardiola, il mio idolo dai tempi del Barcellona. Seguo il 4-3-3 e non è detto che cambierò modulo rispetto ai ragazzi. Il 19 agosto avremo il raduno di inizio campionato: spero che i ragazzi abbiano fiducia in me, nel mio lavoro. Ci vuole molta pazienza e il lavoro pagherà. Bisognerà affrontare la stagione nel migliore dei modi sin dal primo giorno con grande tenacia". Il calcio per "Zsack" è scienza, viaggi e aggiornamento costante. Corsetti ci svela le origini del suo popolare soprannome - si chiama così anche sui social - che risale alle notti magiche del mundial di Italia '90: "Zsak era il marcatore di Totò Schillaci ai Mondiali. Eravamo davanti alla tivù quella sera con un po’ di amici e mi soprannominarono Zsak perché somigliavo a questo difensore. Italia-Austria era la partita inaugurale e Manfred Zsak negli ultimi anni ha allenato l'Under 21 austriaca e ora è il c.t. dell’Under 17".

Un tuffo tra ricordi, trionfi, emozioni e viaggi

"I trascorsi da calciatore non sono molto floridi. Mi sono divertito tra Prima e Seconda categoria, un anno di Eccellenza e ho avuto l'onore di essere tra gli età di lega con il Sora nel 1991/1992, anno dello spareggio per la Serie C2 contro il Sulmona il 31 maggio del 1992". A 19 anni Corsetti ha iniziato subito a respirare l'aria dei match fibrillanti, del calcio stoico e storico degli anni '90. Valori che vorrebbe riproporre ai futuri ragazzi che si troverà davanti tra poco più di un mese, un tecnico ciociaro dai lineamenti altoatesini - la provenienza da un paese di montagna non mente - dallo sguardo fiero e deciso: "Vorrei lavorare e fare del bene per la società che mi ha affidato una panchina importante e poi per un fatto personale, perché gli élite laziali sono un'ottima vetrina che potrebbe farmi guadagnare agli occhi della gente qualche punto in più che credo di meritarmi". La parentesi con il Sora si è chiusa nel modo migliore: "Mi piace sposare progetti seri e di conseguenza lascio il Sora per approdare a Cassino perché è un progetto veramente importante. Da responsabile del settore giovanile a Sora non mi sono sentito importante e ho cercato di cambiare aria. L'inizio è stato positivo, progetti importanti per i ragazzi e per lo staff tecnico. Poi con il passare dei mesi, qualcosa non è andato per il verso giusto e ho trovato molte difficoltà che mi hanno impedito di portare avanti la mia idea di scuola calcio e ho preferito lasciar dirigere ai più alti in grado evitando così altri problemi. Ringrazio il presidente e tutto il suo entourage per l'opportunità che mi hanno dato in questi due anni". Spider-Zsack guarda avanti.  Il c.t. campione d'Italia con la Juniores del CR Lazio nel 2014 a Lignano Sabbiadoro carica il lanciaragnatele e fissa il grattacielo sul quale fissare il proprio marchio: "Il nostro obiettivo  sarà una salvezza tranquilla e magari puntare ai primi cinque-sei posti della classifica, come primo anno di élite non sarebbe male." Dalle prime lavagne tattiche negli spogliatoi del "Punto Juve" di mister Martini a Broccostella nel 1998/1999, ai sette anni di Frosinone per arrivare al primo incarico da allenatore di agonistica, Corsetti si rivede in Sarri. Tanta strada e poi la chance che potrebbe segnare la svolta: "Mi ispiro a Sarri come personaggio: gavetta dalla Seconda categoria alla Champions, un mio idolo. Il bel gioco che fa esprimere alle sue squadre è un riferimento". Al mare sotto l'ombrellone Zsack porterà un buon libro da leggere e ha prenotato il tatuaggio del costume di Spiderman - a casa conserva gelosamente la collezione di tutti i film, delle magliette, passione tramandata ai figli - sulla spalla sinistra. "Chi sono? Sicuri di volerlo sapere? La storia della mia vita non è per i deboli di cuore": Peter Parker e Paolo "Zsack" Corsetti, eroi comuni, sognatori come noi.  








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