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L'intervista

Albalonga, Leonardo Tibuzzi: "Un anno non semplice"

Il tecnico della compagine di Pavona parla del momento attuale e delle difficoltà incontrate nel corso del campionato

24 Marzo 2020

Leonardo Tibuzzi. (©DeCesaris)

Leonardo Tibuzzi. (©DeCesaris)

Leonardo Tibuzzi. (©DeCesaris)

L'Albalonga era a digiuno da vittorie da un mese, quando è arrivato lo stop ai campionati. La squadra di Leonardo Tibuzzi non ha fatto in tempo a ripartire, a cercare un riscatto: stava preparando la grande partita con la Lodigiani, con cui all'andata pareggiò per 1-1. Sembrano giorni lontani anni luce dal presente. "Dopo l'ultimo decreto, da rispettare scrupolosamente per il nostro bene, è diventato ancora più difficile la quotidianità, i rapporti con i nostri famigliari, con i nostri amici e di conseguenza anche il rapporto con la squadra sta affrontando delle difficoltà", ci racconta il tecnico, Leonardo Tibuzzi. "Tutto adesso è effettuato tramite social e ci fa perdere quel contatto umano, quel rapporto personale che abbiamo con i ragazzi e il dispiacere è enorme. Noi mandiamo un programma tutti i lunedì mattina insieme al preparatore ai ragazzi, con la speranza che venga svolto con tutte le limitazioni e precauzioni che ci impone questa quarantena. Speriamo di tornare al più presto sul rettangolo verde, in primis perché vorrà dire che questo incubo sarà finito e poi perché ci manca il calcio, nel vero senso della parola". Sulla stagione: "Di immagini positive ne ho tante nel cuore, ma ad oggi, devo dire, non è tanto una singola giornata o partita a venirmi in mente, quanto più il vivere quotidiano con i ragazzi ogni settimana. I ragazzi sono cresciuti moltissimo nel corso di questi mesi, sopratutto sotto il profilo degli allenamenti. Non li hanno mai affrontati con sufficienza, ma sempre con concentrazione e professionalità. Non siamo invece sempre riusciti a portare quanto di buono fatto in settimana sul campo il sabato, in particolare nell'ultimo periodo, dove abbiamo raccolto meno, in termini di risultati, di quanto prodotto. Questo purtroppo è un problema che nasce dalla mentalità, che deve cambiare, diventare agonistica. Sappiamo con quanta difficoltà la si maturi, questi sono ragazzi appena usciti dalla scuola calcio ed può capitare che serva un poi più di tempo per trovare la continuità".

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