l'intervista

Vis Aurelia, Di Giovanni: "Momento è delicato, rispettiamo i protocolli"

Salvatore Celsa

Andrea Di Giovanni fa parte da una vita della Vis Aurelia ed in questa stagione è alla guida della squadra Under 14 Elite. L'allenatore analizza con lucidità il delicato periodo che stiamo vivendo, dalle ultime settimane fino a volgere lo sguardo al prossimo futuro. Le prime parole del tecnico, però, sono per il club di via Gioacchino Ventura: "La Vis Aurelia per me è una famiglia. Ci sono cresciuto, sono arrivato che avevo 16 anni e giocavo, ormai a 40 anni posso solo parlare dalla panchina - esordisce - L'ambiente è ottimo, anche adesso, nonostante non si possano fare partite e allenamenti con contatto i ragazzi partecipano, sono sereni e si divertono. Doveva essere un anno stimolante per il campionato Elite che dovevamo giocare ed è diventato stimolante invece per la funzione sociale che abbiamo nei confronti dei giovani che hanno il calcio come uno dei pochi svaghi da poter praticare. Pazienza, va bene così!". Come è cambiata la quotidianità lavorativa? "Ormai più che incertezza, c'è la certezza di dover lavorare non per preparare (anche) la partita, ma esclusivamente per far migliorare la tecnica e la tattica individuale dei ragazzi e farli divertire. Forse, per i 2007, è anche meglio - prosegue il mister - Non credo che a breve ripartiranno i campionati. Il momento è delicato. Rispettando i protocolli si può comunque fare un'attività che sia piacevole per i ragazzi e formativa". Sulla seconda parte della stagione, poi, Di Giovanni non usa mezzi termini: "Penso che i numeri della pandemia non permettano un ritorno immediato all'attività agonistica. Bisognerà aspettare qualche altro mese e a quel punto sarà complicato terminare i campionati. Condensarli in partite ravvicinate e solo girone d'andata con play off e out non credo sia giusto. Almeno per quel che riguarda il settore giovanile. Si porterebbe dei ragazzini a uno stress insensato: giocarsi tutto in pochi incontri. Considerare ogni partita una finale provocherebbe un'ansia di cui si può fare tranquillamente a meno - conclude - Se le cose andranno meglio si organizzeranno tornei e ci si affronterà così. I campionati per me andrebbero congelati".

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