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Grifone - Vigor Perconti ai raggi X: uno zero a zero di grande qualità

L'analisi del match di sabato, con schieramenti e spunti tecnici e tattici usciti dal "Villa dei Massimi"

08 Febbraio 2022

Grifone - Vigor Perconti Under 14

Grifone e Vigor Perconti, sabato in campo per il recupero della 13° Giornata

Sabato è andato in scena il big-match tra il Grifone di Federico Cernera e la Vigor Perconti di Alessandro Loconte. Una gara a lungo rimandata, che doveva essere in programma ad inizio gennaio e che si è potuta giocare solo un mese dopo. Si affrontavano due delle migliori espressioni dell’Under 14 Elite, due squadre divise da otto punti in classifica (34 del grifone contro i 26 della Vigor), ma reduci entrambe da otto vittorie ed un solo pareggio nelle ultime nove partite in programma. Il risultato finale è stato di zero a zero, sicuramente non esaltante sul piano dello spettacolo, ma in grado di mettere in evidenza i pregi di due compagini molto ben messe in campo, cresciute nel corso degli ultimi mesi. Il Grifone di Cernera, primo della classe e capace di chiudere il girone di andata imbattuto e con sole sei reti al passivo (miglior difesa dell’intera categoria), si è presentato con Attinelli in porta, in difesa Papandrea e Guidoni presidiavano le corsie esterne con la coppia formata da Mancini e capitan Longo al centro. In mezzo al campo Ciocci aveva il compito di proteggere la difesa e far ripartire l’azione, con Trincia e Fracas ai lati, mentre in avanti Accoroni era il perno centrale con Ramieri a destra e Paliotti a sinistra. Loconte, dal canto suo, si è affidato a Ingiugno tra i pali, linea a quattro dietro con Toro, Margheri, Cocchieri e Corbetta da destra a sinistra, a centrocampo Serrao e Civitan si occupavano delle due fasi con Galasso, Giampaolo e Istvan a supporto di Rezzesi, terminale offensivo. Ne è uscita fuori una partita bloccata, soprattutto nel primo tempo, con le due squadre brave a chiudere ogni fonte di gioco. Il Grifone, come di consueto, ha cercato sempre la manovra palla a terra, cercando di imbeccare sulle corsie esterne Ramieri e Paliotti, mentre a centrocampo Fracas era l’uomo deputato per dare ancora maggiore spinta alla squadra. Accoroni, spesso decisivo nella stagione, si è trovato imbrigliato tra Margheri e Cocchieri, bravi a marcarlo e darsi copertura a vicenda. Le occasioni da gol sono latitate, se non per un tiro di Fracas dalla distanza e una punizione di Paliotti, con Ramieri che sulla destra, come di consueto, ha cercato in un paio di frangenti di illuminare la manovra con la sua consueta tecnica sopraffina. Sul fronte Vigor il primo tempo è stato abbastanza bloccato, con la squadra sostanzialmente perfetta in fase di non possesso dove tutti si aiutavano, mentre in avanti dove si è cercata spesso la verticalizzazione, è sempre mancato lo spunto vincente, con la coppia centrale del Grifone formata da Mancini e Longo che ha sempre avuto la meglio su Rezzesi. Giampaolo, in un paio di circostanze, ha provato a dare maggior qualità alla manovra d’attacco blaugrana, senza però trovare mai il passaggio decisivo per innescare i compagni. Nella ripresa la gara è salita di tono, almeno dal punto di vista della occasioni da rete, con l’attenzione difensiva di entrambe le compagini che è venuta meno rispetto alla prima frazione. Nella Vigor Galasso e Istvan, si sono spesso sacrificati sulle corsie esterne per dare manforte ai compagni, mentre il Grifone dal 10’ della ripresa in avanti, ha provato a far ricorso a piene mani dalle risorse presenti in panchina. Non è un caso, infatti, che la migliore occasione dei padroni di casa sia arrivata al 26’, confezionata da Romanini e Barchiesi e non finalizzata da Bennoni. Il risultato non è cambiato, uno zero a zero che magari potrebbe far storcere il naso a qualche osservatore esterno, ma che in realtà ha dimostrato ancora una volta come queste due formazioni, con il tempo, abbiano assimilato alla perfezione i dettami dei due tecnici. Il Grifone, in questo girone di andata, è stato sostanzialmente perfetto, con un cammino di 11 vittorie e due soli pareggi in 13 incontri, un ruolino in grado di tenere a bada anche una professionista come la Lazio, costretta a rincorrere. Per quanto riguarda la Vigor i progressi sono stati evidenti. Rispetto alla formazione squilibrata e poco attenta delle prime giornate, ora i blaugrana di Loconte sono una macchina quasi perfetta, una compagine con una fisionomia ben definita dove ogni ingranaggio concorre al funzionamento generale. Il cammino verso le finali è ancora lungo, ma le qualità di queste due formazioni non appaiono in discussione, ed è logico immaginare come, due dei quattro posti a disposizione in questo raggruppamento, debbano per forza di cose essere assegnati a loro.

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