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Ostiamare - G. Castello: quando la sportività è il valore che fa la differenza

GABRIELE PROIETTI

Gesti semplici ma distintivi, che all'interno di una partita tra ragazzi fanno la differenza più che per un singolo gesto tecnico. Parlare di fairplay in questo caso è semplicemente d'obbligo e quanto accaduto lo scorso sabato 2 Dicembre, allo stadio Anco Marzio di Ostia riflette esattamente l'essenza di cosa dovrebbe essere lo sport. Per il campionato Under 14 Elite come sappiamo, è andata in scena la partita tra i classe 2010 dell’Ostiamare e quelli della Polisportiva Giovanni Castello. Il risultato della gara viene sbloccato nel primo tempo dai padroni di casa, grazie alla rete di D’Amaro. I ragazzi di mister Litrenta non si perdono d’animo e, dopo sette minuti dall’inizio della ripresa, trovano il gol del pareggio con Ciccarelli, ma chiaramente non è quanto accaduto a livello di gioco ad aver fatto la differenza. Le due squadre sembrano destinate a dividersi la posta in palio, fino a quando, nei minuti di recupero, un errore del portiere ospite regala il gol a Francesco Caneba, marcatura che vale tre punti per l’Ostiamare. Ciò che ha fatto scalpore non è di certo la distrazione del giovanissimo portiere, ma il bellissimo gesto dell’attaccante biancoviola, arrivato dopo il triplice fischio del direttore di gara. Infatti, il numero undici, dopo aver esultato con i compagni di squadra, è corso dall’avversario per consolarlo. Un gesto semplice, genuino e spontaneo che fa capire, in uno sport bellissimo come il calcio, l’importanza del fairplay e della sportività, valori che spesso non sembrano essere propri neanche di giocatori con qualche anno in più.

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