L'INTERVISTA
Urbetevere, Lo Surdo: "Con l'Accademia sarà un'importante banco di prova"
Sfida importante, quella che attende l'Urbetevere di Michele Lo Surdo, domani pomeriggio tra le mura amiche di via della Pisana. I classe 2010 gialloblù dopo aver esordito in questo 2024 con una goleada ai danni del Ponte di Nona, avranno di fronte l'Accademia Calcio Roma attuale terza della classe all'interno del girone C. Quattro i punti che separano le due formazioni, con il tecnico dei padroni di casa che si esprime sia sulla sfida di domani che sulle prospettive dei suoi ragazzi in questo girone di ritorno appena iniziato.
Dopo le prime 14 partite vi ritrovate al quarto posto, con 28 punti e a -7 punti dalla capolista. Come giudica fin’ora il vostro campionato? State rispettando le aspettative?
"In una categoria come l’under 14 i punti iniziano ad avere un peso nel girone di ritorno. La prima fase serve ai ragazzi per ricercare quegli automatismi di cui hanno bisogno e a noi allenatori a misurare il livello delle prestazioni, ma senza farsi condizionare dalla classifica perché è relativa. Fino ad ora abbiamo dimostrato di restare in partita contro ogni avversario che abbiamo affrontato, quindi siamo in linea con le aspettative, ma per valutare il nostro percorso bisognerà aspettare la fine del girone di ritorno. L’obiettivo sarà di farci trovare pronti nel momento decisivo della stagione".
Nella prossima giornata di campionato ospiterete l’Accademia Calcio Roma terza in classifica. Cosa si aspetta da questo scontro diretto? Cosa chiederà ai suoi ragazzi?
"Non ho chiesto nulla in particolare, solo la voglia di prenderci uno scontro diretto a casa nostra. Affronteremo una tra le migliori squadre della categoria, per quello che ho potuto vedere. All’andata è finita in pareggio ma si sono dimostrati più pronti di noi e questo sarà un buon banco di prova per renderci conto se e dove siamo migliorati".
Il vostro punto forte è sicuramente l’attacco, avete realizzato poco più di tre gol a partita di media. Mi saprebbe dire, secondo lei, cosa è mancato nelle sei partite in cui non siete riusciti a vincere? Su cosa pensa dovreste migliorare?
"Di media produciamo un gran numero di potenziali occasioni da gol perché proponiamo un gioco molto offensivo e lo si può capire anche dalla nostra fase di non possesso quasi sempre orientata in avanti. Sicuramente in quattro di queste sei partite abbiamo raccolto meno rispetto a quello che abbiamo creato, un po’ perché è mancata la convinzione per chiuderle prima e un po’ perché non siamo stati bravi a portare gli episodi dalla parte nostra. È un discorso che riguarda più la personalità che gli aspetti tecnici; la mentalità vincente non si compra al mercato, bisogna lavorare ogni giorno per diventare competitivi"