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L'intervista

Urbetevere, Delle Fratte svela i suoi segreti: "Tanto lavoro e voglia di vincere"

Il tecnico gialloblù commenta il lavoro svolto con i suoi ragazzi al termine di un girone di andata quasi perfetto

11 Dicembre 2024

Urbetevere, Delle Fratte: "

Matteo Delle Fratte, tecnico dei 2011 dell'Urbetevere (Foto ©Lori)

In via della Pisana si è sfiorata un'impresa. Chiunque abbia avuto modo di dare uno sguardo alla classifica del girone A si sarà imbattuto nelle straordinarie statistiche fatte registrare dall'Urbetevere di mister Matteo Delle Fratte. Il cammino senza intoppi dei gialloblù, usciti sempre dal campo con tre punti in tasca, si è arrestato solo nello scontro diretto con il Grifone dell'ultima giornata. L'1-1 finale ha permesso a Panattoni e compagni di mantenere la vetta ma, allo stesso tempo, ha impedito loro di terminare con percorso netto il girone di andata. Il neo nella splendida cornice bianca non preoccupa il suo artefice.

Non eravate mai stati in svantaggio. Incassato il gol a pochi minuti dalla fine, i suoi ragazzi hanno avuto la forza di pareggiare. Quanto è stato importante vedere questo tipo di reazione? "Il pari è da considerare comunque un risultato positivo e un momento di crescita proprio per questo motivo. I ragazzi hanno affrontato degli avversari fortissimi che si sono resi protagonisti di una gara attenta e concentrata. Nonostante le molte occasioni costruite, a causa di un rigore ci siamo ritrovati sotto e quello che c'è da sottolineare è proprio l'ottimo atteggiamento dei ragazzi. Una squadra imbattuta da dieci gare, non abituata a rincorrere, si è dimostrata in grado di rimettersi a giocare riuscendo a pareggiare. Quello che mi ha colpito di più è stato vedere i miei ragazzi riprendere la palla dopo il gol dell'1-1 per riportarla a centrocampo. Hanno dimostrato in un solo momento di essere all'altezza di ogni situazione e la loro grande voglia di vincere sempre, al di là di tutto"

Ripartendo da qui, come si costruisce un atteggiamento simile e soprattutto qual è la formula per tenerlo sempre vivo per un tempo così ampio? "È un percorso che parte da lontano. Io ho il vantaggio di avere con me ragazzi che alleno sin dall'anno scorso. Quando i ragazzi sono allenati in un certo modo sin dal periodo pre-agonistico è tutto più semplice. Quando già da un anno prima si comincia a giocare gare sotto età, a partecipare a vari tornei, si arriva pronti a livello mentale. Inoltre, la cosa fondamentale è far lavorare i ragazzi con allenamenti di livello sempre più alto. Riuscire a gestire questo tipo di lavoro permette poi ai ragazzi di affrontare la gara con la giusta tranquillità e senza farsi condizionare".

Dopo il pari è arrivato lo stop forzato, come avete lavorato in vista della prossima sfida?
"Abbiamo vissuto la settimana in modo normale aggiungendo ai soliti allenamenti solo un'amichevole interna con i classe 2010 di mister Marco Iacovolta. Un test che ci servito per misurare il livello e non perdere il ritmo partita".

Che idea ti sei fatto sullo sciopero arbitrale? Porterà a una svolta? 
"Dico sempre che anche gli arbitri sono ragazzi e che, in quanto tali, possono sbagliare. Spero che questo sciopero possa davvero rappresentare un momento di vicinanza e di unione nei confronti di chi ha dovuto subire queste violenze che sono assolutamente da condannare. Detto ciò, credo che si dovrebbe fare di più lavorando sulla base del sistema e facendo in modo che gli arbitri, soprattutto i giovanissimi, possano formarsi tanto teoricamente quanto nella pratica, magari tramite la direzione di partite già nella scuola calcio. Questo eviterebbe ai ragazzi di ritrovarsi alla guida di gare importantissime senza esperienza. Bisogna, quindi, tutelarli perché senza di loro non ci sarebbe il calcio, ma allo stesso modo vanno aiutati per arrivare più pronti possibile".

Proprio questo fantastico girone di andata ti è valso la presenza come allenatore nella Top 11, che effetto fa? "È una soddisfazione enorme perché vuol dire che la squadra rispecchia al meglio quanto prepariamo in settimana. Noi allenatori siamo uno strumento a disposizione dei ragazzi ed è solo merito loro se si riesce a raggiungere determinati risultati non rinunciando al divertimento e alla qualità della prestazione".

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