l'intervista
Perconti, Miccio: "Torno nel calcio che mi ha cresciuto"
L'euforia del tecnico: "Il blasone della società è sotto gli occhi di tutti. Duplice obiettivo: competitività e formazione"
Per la panchina dei Giovanissimi Elite, dopo la consensuale separazione con Mauro D’Andrea, il patron Maurizio Perconti non poteva scegliere per la sua Vigor uomo e tecnico migliore di Luigi Miccio. Un allenatore giovane ma già molto esperto, che vanta più di centoventi panchine nel settore giovanile professionistico, e che farà certamente rendere al massimo il collettivo dei classe 2001 blaugrana. Sempre all’insegna dei due capisaldi della sua filosofia di allenamento: competitività e formazione.
Dopo le esperienze a Nocera e Crotone torni nel Lazio: sei il nuovo allenatore della Vigor Perconti. Le tue sensazioni a caldo?
“Sono sensazioni di grande felicità, perché non aver iniziato la stagione a Crotone per un’incomprensione mi pesava molto e rendeva le mie giornate più vuote e lunghe, quindi innanzitutto provo grande soddisfazione e gioia. In particolar modo per esser tornato a fare calcio nell’ambiente che mi ha cresciuto e che ha dimostrato di voler credere ancora in me riaccogliendomi il prima possibile e soprattutto in un ambiente importante come quello della Vigor Perconti”.
Una società di cui blasone ed ambizioni sono ben note.
“Il blasone della Perconti è sotto gli occhi di tutti. Un blasone che io credo si articoli su un doppio binario, anche se alla fine è doppio solo all’apparenza. Mi spiego: questa società cerca sempre di offrire ai tecnici la possibilità di lavorare con dei gruppi composti da ragazzi di grande prospettiva e qualità. Ciò fa sì in primo luogo che gli allenatori abbiano le potenzialità di arrivare fino in fondo nelle varie categorie e di lottare per conquistare trofei; in secondo che queste squadre possano mettere in mostra diversi talenti con quei parametri tecnici e caratteriali che li possa far ambire a categorie superiori, rendendoli appetibili per i club professionistici. Credo che la forza della Perconti sia sempre stata questa”.
A proposito di potenzialità, abbiamo potuto osservare il gruppo dei 2001 blaugrana nella Lorex Cup e nel Memorial Bini, competizioni in cui è arrivato in semifinale. Oggi pomeriggio hai condotto con tale collettivo il primo allenamento: che impressioni hai avuto?
“Mi sono sembrati innanzitutto dei ragazzi puliti e perbene. In più sono apparsi già indirizzati nel modo giusto perché sono all’interno di una società che sia a livello umano che calcistico fornisce loro dei princìpi da rispettare, e perché finora sono stati allenati da un professionista come Mauro D’Andrea, il cui valore umano e tecnico è indubbio. Parto sicuramente facilitato: credo che, proseguendo il lavoro già svolto ed aggiungendo del mio, la speranza possa essere quella di arrivare a raggiungere determinati obiettivi”.
Volendo essere più espliciti riguardo alle vostre ambizioni?
“Ripeto quanto già detto, l’obiettivo che ci poniamo è semplice e duplice: vogliamo essere competitivi e fare in modo che attraverso la forza di squadra anche il talento individuale possa mettersi in mostra nel modo giusto. Competitività e formazione. Un binomio che, tengo a specificarlo, non si scinde mai, perché a differenza di quanto espresso da molti, la competitività che una squadra esprime non è nient’altro che il frutto del lavoro che si svolge durante l’anno. Se si lavora bene, allora si è competitivi”.