Cerca
approfondimento
27 Gennaio 2016
Un'esultanza del Savio ©Simona Piccirilli
Ce l’aspettavamo. Conoscendo il tecnico, il suo modus operandi e la sua scuola di formazione, sapevamo che la sua squadra avrebbe giocato un calcio ammirevole, e che la società in questione avrebbe fatto un affare aggiudicandosi le prestazioni di un professionista. Il fatto è che il Savio di Diego Bartoli è scolastico, e guardarlo giocare a pallone è davvero un piacere. Diktat principale: “mai calciar lungo o buttar via la sfera”, perché la fase d’impostazione inizia con palla a terra dai centrali difensivi, che devono avere personalità e capacità di lettura della gara, capendo quando è il caso di giocare in orizzontale o di forzare un passaggio in verticale. Terzini costantemente alti ad accompagnare la spinta offensiva, perno basso di centrocampo in cabina di regia e sempre protagonista della manovra, intermedi dinamici ed intercambiabili all’occorrenza. Infine le punte, esterne o centrali, che devono fare tanto movimento per non fornire punti di riferimento alla retroguardia avversaria e favorire allo stesso tempo l’inserimento dei centrocampisti. Nei tornei pre-campionato e nelle primissime uscite stagionali, quando il gruppo ancora doveva assorbire i meccanismi di questo gioco, il Savio è apparso un po’ zemaniano: bello da vedere quando attaccava, ma spesso disattento quando difendeva. Comunque, seppur in fase d’allestimento, era arrivata la vittoria nella Lorex Cup, come primo avvertimento. Ora la musica è totalmente diversa: quando offendono i blues sono sempre una macchina da gol, ma quando difendono sono diventati perfetti. Ed i numeri confermano il netto miglioramento: nelle ultime 13 sfide gli azzurri, messi da parte il pareggio di Rieti (1-1) e la sconfitta nel big match in casa della Tor Tre Teste (0-3), hanno centrato ben 11 vittorie, senza mai subire gol e realizzandone addirittura 41. Il club prenestino è terzo in classifica ma ha il secondo miglior attacco (54 gol fatti) e la seconda miglior difesa (10 gol subiti), ed in campo ogni giocatore è attento e disciplinato tatticamente: stando a quanto trapela dal Vianello, negli allenamenti Bartoli non lascia nulla al caso, ed i progressi sono facilmente riscontrabili. Insomma, questo Savio cresce mentalmente e tatticamente di domenica in domenica, ed è pronto per una seconda parte di stagione da vero protagonista: dopo tutto, c’è uno Scudetto da difendere. Ed a via Norma, a quanto pare, questo è un concetto ben chiaro.
EDICOLA DIGITALE
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni