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lo speciale/14
04 Febbraio 2016
Libertas Centocelle classe 2001 ©Paolo Lori
Se si pensa a Centocelle, guardando il panorama calcistico giovanile romano, le squadre regine ora sono Atletico 2000 e Certosa. Ma in realtà c’è una nobile decaduta che, dopo una decina d’anni di oblio, sta tornando vigorosamente ai fasti di un tempo. La Libertas Centocelle è un’istituzione non solo per il quartiere, ma anche per il calcio di Roma, ed in questa stagione, la compagine dei Giovanissimi Regionali classe 2001 allenata da mister Marco Compagnucci si sta facendo largo a suon di vittorie, non conoscendo rivali (13 vittorie, un pari ed una sconfitta nel girone d’andata, ndr) e viaggiando spedita verso il ritorno in Elite.
Un gruppo unito e disciplinato “Credo che finora l’elemento chiave nel nostro percorso sia stata l’amicizia e l’unione tra i ragazzi” racconta il tecnico “Ho un gruppo che anche io sono stato bravo ad amalgamare, anche perché per loro sono un amico oltre che un allenatore. Bisogna usare ‘carota e bastone’ come si dice: ho tanti giocatori validi, 4-5 di loro meriterebbero l’Elite. La compattezza, il giusto approccio alla partita, il buon rapporto con genitori e società, l’aiuto reciproco in campo, nessun litigio e la conoscenza, dato che li alleno da sei anni, sono i nostri punti forti. Credo che per la seconda parte di stagione un’arma in più per noi sarà Ebon Abedin, un ragazzo che è tornato dopo un’esperienza in Elite al Pro Roma, valido e che ci potrà dare una grande mano”. In campo la Libertas, dopo qualche avvicendamento al vertice con l’ASA, da diverse giornate ha ormai preso il largo: “In partita ho voluto provare diversi moduli, da quello che mi dicono i ragazzi, e lo vedo anche io, quello migliore per noi è il 4-4-2. Ci permette di coprirci e ripartire alla grande; anche col 3-5-2 rendiamo bene. Il mio sogno sarebbe stato il 4-3-1-2 ma con la partenza di un buon elemento, Antonelli, al quale faccio un grande in bocca lupo, abbiamo optato per altro”.
Passato, presente e futuro Chiusa la prima parte di stagione davanti a tutti, c’è da confermarsi nella seconda, decisiva, e per questo bisogna lavorare sodo per superare i propri limiti: “C’è sempre da imparare e migliorare. Tecnicamente e fisicamente c’è da fare qualcosa, ma finora sono molto soddisfatto: se la squadra ha qualche lacuna, di sicuro la colma con una grande forza di volontà”. Ripercorrendo l’andamento del suo collettivo, l’allenatore individua facilmente quelle che sono state la gara della svolta e quella più dura da digerire: “La sfida della svolta è stata con l’ASA, che nell’uscita precedente aveva perso terreno, poi noi vincemmo 3-2 con loro al termine di una gara tiratissima e volammo a +10. Ripensandoci anche la partita con l’Ottavia all’andata ci diede tanta consapevolezza, e da lì siamo cresciuti molto. Il boccone amaro, anzi amarissimo, invece è stata la sconfitta casalinga con la Pro Calcio Tor Sapienza: avevamo fatto con loro un’amichevole precampionato vincendo comodamente; in campionato invece, nonostante un espulso creammo e sprecammo molto, perdendo alla fine 2-5”. La panoramica di Compagnucci finisce infine con uno sguardo a quelle avversarie che potrebbero insidiare il trono della Libertas Centocelle: “Ora come ora penso alla Pro Calcio Tor Sapienza, che anche se è a 10 punti di distacco venderà cara la pelle. Comunque sarà dura in generale, perché giochiamo in un campionato dove nessuno regala nulla”.
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