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l'intervista

Savio, Bartoli: "Essere sè stessi per centrare l'obiettivo"

La panoramica del tecnico blues: dai tornei alla polemica sui gironi, dal finale dell'anno scorso alle mire del 2016/17

12 Settembre 2016

Diego Bartoli ©Del Gobbo

Diego Bartoli ©Del Gobbo

Mai banale quando parla, Diego Bartoli. Sempre con le idee chiare, diretto, fedele al suo credo calcistico e ad i valori a cui si ispira per lavorare. Anche quest'anno, il tecnico ex Lodigiani e Roma, sarà alla guida dei Giovanissimi Elite del Savio: questa la sua panoramica ad una settimana scarsa dall'inizio del campionato.


Diego Bartoli ©Del GobboPrime uscite nei tornei pre-campionato, al Bini ed alla Lorex, convicenti in quanto a gioco espresso. Com'è la situazione del tuo gruppo?

“In questo momento la squadra è un cantiere aperto. Devo dire che ci sono ottime potenzialità, ma, tra piccoli acciacchi e ritardi di preparazione, c'è ancora molto da fare. Stiamo cercando di bruciare le tappe e non è facile, perché stiamo giocando tanto. Avevamo in programma diverse amichevoli, poi anche l'inizio dei tornei ci ha impedito di lavorare come volevamo: stiamo facendo più gare che allenamenti ed in questo momento non è proprio il massimo. Il gruppo è nuovo, ma siamo ottimisti per il campionato: lavoriamo per esser pronti all'esordio”.


In base alle indicazioni che stai raccogliendo dal campo, che stagione ti aspetti?

“Una stagione sicuramente importate dal punto di vista delle aspettative. Facciamo parte di una società blasonata, e per forza di cose siamo un pochino responsabilizzati per fare del nostro meglio. In ottica di formazione, umana e calcistica, bisogna acquisire la mentalità vincente. Serve in partita e nella vita: intendo l'attitudine a lavorare, ad allenarsi per migliorare quotidianamente i propri limiti. Stiamo cercando di costruire questo, un gruppo che voglia sempre vincere, crescendo individualmente e collettivamente. Questo deve fare un club come il Savio, e lo faremo, per coniugare alla fine risultati sportivi ed individuali”.


Savio 2002 ©Del GobboQuestione gironi Giovanissimi Elite: si è sollevata una polemica, che idea ti sei fatto?

“Ritengo che tutto sia migliorabile. Sono anni che faccio queste categorie, e da un anno all'altro tocca a tutti prima o poi rimanere delusi. Tutto è opinabile finché non ci sono criteri o 'paletti' chiari. Lo dico perché abbiamo toccato sulla nostra pelle questa situazione un anno fa: eravamo in un girone squilibrato rispetto all'altro ed alla lunga questo aspetto ha penalizzato il percorso di alcune squadre. Questo secondo me è un problema che resterà se non saranno indicati parametri precisi. Va accettata la situazione sperando che presto tutto questo migliori”.


Sei un tecnico che primariamente lavora sulla formazione dei giovani. Ma nel calcio c'è anche l'aspetto dei risultati, e l'anno scorso il mancato accesso alle finali è stato un fallimento per voi. Quest'anno giocherete per riscattarvi?

“Dal punto di vista personale è normale che sia stata delusione: credevo nel raggiungimento del risultato sportivo perché la squadra lo meritava. Ci abbiamo messo anche del nostro, parlando con i ragazzi ci siamo resi conto che dal punto di vista comportamentale siamo mancati in qualcosa, e l'abbiamo pagato. Credevo molto nel gruppo e nel lavoro svolto, ma sono soddisfatto del percorso globale dell'anno scorso. Questa stagione c'è più voglia di riproporsi a certi livelli”.


Quindi, questo Savio che obiettivo si pone?

“Non c'è particolare pressione, bensì c'è consapevolezza. È un'ulteriore grande crescita dell'ambiente Savio: ho scoperto con piacere, nel momento della difficoltà alla fine dell'anno scorso, che comunque c'era la certezza di aver fatto un lavoro più ad ampio raggio, seppur fallendo l'obiettivo sportivo. Ovviamente il calcio è uno sport di risultati, e questi vanno raggiunti: ci impegniamo affinché non vengano commessi gli errori del precedente campionato. Questo è sinonimo di un ambiente costruttivo: capire le lacune e ripartire senza rabbia o frustrazione per come è finita l'annata passata, ma con la coscienza di essere sempre sè stessi per conquistare l'obiettivo prefissato”.Image title

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