Approfondimento

Quel giocatore che mancava a Barba: ecco Matteo Arcella

Focus sull'ex difensore del Tor di Quinto, ora grintoso centrocampista agli ordini del tecnico di via della Pisana

In chiusura del 2016 l'Urbetevere ha avuto ragione della SS Michele e Donato, imponendosi con un 5-1 che permette ai gialloblu di mantenere la vetta in convivenza con la Tor Tre Teste. La squadra di Pasquale Barba, che può giocarsi le sue carte per la vittoria finale, è tuttavia una corazzata ben diversa da quella dell'anno scorso, laureatasi campionessa Regionale. Si è persa un po' quell'impressionante capacità penetrativa sulle fasce, dove un certo Milani e Niccolò Marras seminavano il panico, scardinando facilmente le difese avversarie. Tuttavia l'Urbetevere di oggi può contare su un'arma diversa, una pedina, che l'anno scorso mancava nello scacchiere di Barba. Uno scacchiere che annoverava (e tuttora annovera) diversi alfieri e cavalli, ma nessuna torre. Fuor di metafora, stiamo parlando di Matteo Arcella. Ex giocatore nonché capitano del Tor di Quinto allenato da Giorgio Almanza, Arcella si era distinto nella passata stagione come uno fra i migliori difensori del campionato. Dotato fin da allora di una fisicità robusta e una freddezza notevole per l'età, era il pilastro difensivo, la diga principale della squadra di via del Baiardo. E resta ancora in mente, durante un Tor di Quinto-Rieti dello scorso inverno, un Arcella schiacciato presso la propria bandierina da due avversari. Ma, invece che spazzare via, o rifugiarsi nel fallo laterale, in quell'occasione se ne andò, lasciando sul posto i due sventurati avversari, saltati in dribbling secco. Tecnica, sangue freddo e visione della porta: spesso incaricato di battere le punizioni dalla distanza, aveva già la capacità di inquadrare lo specchio. In totale, nella passata stagione, ha totalizzato tre goal. Ora, alla pausa natalizia, il bilancio conta già due. Un risultato niente male se si considera che, per circa due mesi, lo sfortunato Arcella ha dovuto fare lo spettatore, a causa di un infortunio a inizio ritiro con i nuovi compagni. C'è inoltre una differenza sostanziale rispetto all'anno scorso: fin dal suo esordio, Barba lo ha schierato come centrocampista. Una mossa oltremodo azzeccata. Lo si è visto anche nell'ultima sfida con la Santi Michele e Donato, dove nel primo tempo Arcella è stato trascinante. Mantenendo salde le più che rodate qualità da muscolare incontrista, il ragazzo si è subito abituato (ed esaltato) nel lanciarsi in affondo, proponendo degli strappi travolgenti. Tanta corsa, necessaria per detenere le chiavi del centrocampo, che, alla fine, lo esaurisce nel secondo tempo (verrà sostituito). Lavorando sulla testa e sulla gestione delle energie, potrebbe rivelarsi uno dei migliori adattamenti di ruolo del torneo, oltreché scoprirsi come nuova e temibile arma a disposizione di Barba e dei campioni Regionali.

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