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Dopo Gara

Lodigiani, Caranzetti: "L'atteggiamento ha fatto la differenza"

Un commento a 360° quello del tecnico biancorosso che include scelte tecniche ed obiettivi stagionali, a conclusione del largo successo inflitto al Pro Roma

20 Febbraio 2017

Caranzetti, tecnico della Lodigiani (C)GazReg

Caranzetti, tecnico della Lodigiani (C)GazReg

Caranzetti, tecnico della Lodigiani (C)GazReg

Cambiano gli interpreti, ma non cambia il risultato. Ne è la prova il terzo 4-0 di fila, l’ultimo dei quali inflitto al Pro Roma, messo a segno dalla Lodigiani che ha saputo nel girone di ritorno trasformarsi, o per meglio dire adattarsi ai cambiamenti, senza per questo rinunciare ad obiettivi che restano gli stessi dei mesi addietro, e che piuttosto trovano riscontro nel ruolino di marcia che di recente ha permesso alla formazione di via della Capanna Murata di inanellare una convincente serie di successi, dopo la disfatta rimediata per mano del Carso. Le accortezze tattiche operate da Caranzetti, in seguito al trasferimento di Papa e l’arrivo di Mocerino, hanno infatti apportato qualche modifica allo scacchiere biancorosso, dove balza nell’immediato all’occhio la posizione di Carucci, posto a fianco di Maurizi precedentemente schierato come attaccante esterno, insieme a Gabriele, alle spalle del nuovo numero 9 blaugrana. Accorgimenti tecnici che però non hanno condizionato il rendimento di una squadra che attualmente dista solo tre lunghezze dalla vetta e che soprattutto non ha stravolto la propria idea di calcio. Non è casuale, in tal senso, che Caranzetti parli ora di “identità definita”, nonostante più volte nel corso dei precedenti mesi abbia invece definito il progetto intrapreso a settembre come ancora da compiersi: “Parte delle scelte che opero di domenica in domenica sono per lo più la risultante del lavoro settimanale, anche se si tratta di decisioni che si prendono a partire dai giocatori di cui si dispone. Il fatto che giochiamo a 2 piuttosto che a 3 punte non fa la differenza, il nostro modo di fare calcio resta lo stesso. Non è cambiato, anzi si è consolidato. Sono i giocatori a essere piuttosto soggetti a continue trasformazioni che spesso li rendono capaci di interpretare più ruoli; Gabriele, per esempio, ha iniziato da mezz’ala e poi è stato posto al centro dell’attacco. Senza dimenticare inoltre che il ruolo di un giocatore richiede di essere funzionale alla squadra e agli avversari. Se parlo d’identità definita è proprio perché i risultati ci dimostrano che stiamo ponderando in maniera corretta ogni singola scelta. Quando parlo di identità mi riferisco ovviamente anche all’atteggiamento. Contro una squadra viva come il Pro Roma, reduce dal successo sulla Tor Tre Teste, sbagliare l’approccio avrebbe significato mettersi nella condizione di far male. È lo spirito a fare la differenza, soprattutto perché le diverse ambizioni di classifica spesso recano un danno proprio alla squadra sulla carta più forte”. Rischio che la Lodigiani potrebbe correre nel prossimo turno quando farà visita al SS Michele e Donato: “Dobbiamo continuare a spingere sull’acceleratore e pensare a noi stessi, perché appena ci guardiamo intorno ci rendiamo conto che il nostro è un campionato molto competitivo ed ovunque si possono incontrare delle insidie”.

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