Dopo gara

Fortitudo, la rabbia di Isabella: "Sono molto amareggiato"

Il tecnico commenta la sfida con il Massimina; al di là del risultato c'è la delusione per quando deciso dall'arbitro

Una domenica difficile, per una Fortitudo in difficoltà. Sull'ostico campo del San Gabriele la formazione allenata da Albino Isabella è uscita sconfitta per 1-0. A tu per tu con il tecnico, però, non iniziamo a parlare del risultato e di come è venuto a maturare. Piuttosto dei fatti avvenuti nel finale di gara, che lo hanno visto subire un allontanamento dal rettangolo di gioco e venire in "contatto" con un esponente della società avversaria in prossimità degli spogliatoi. "Solo un semplice battibecco" sostiene Isabella, "avvenuto per un disaccordo sul fallo su uno dei nostri non sanzionato dall'arbitro. Che poi, è tutto lì il discorso. Quell'episodio, se fischiato avrebbe potuto cambiare la partita." Difficile poi dire se Blandino fosse già all'interno dell'area del Massimina, risultando questa ormai indistinguibile a causa della pioggia. "Ma io infatti, non avendone la certezza, non ho protestato per avere il rigore. L'ho fatto perché il fallo c'era, anzi: a mio pararere ce n'è anche un secondo, commesso dal portiere subito dopo il primo.  Ma anche questo discorso passa in secondo piano, perché quel che è veramente assurdo è il mio allontanamento. Sono stato cacciato fuori per aver richiamato un mio giocatore, questa è la verità. Anche il Massimina mi dà ragione: non ho mai offeso il direttore di gara. E in questo momento difficile per la squadra, il pensiero di non poter trascorrere delle partite in campo mi riempie di amarezza. Io capisco che fare l'arbitro sia un compito difficilissimo, non ho dubbi su questo. Ma inventarsi un fatto non è ammissibile." Sulla gara c'è poco da dire: "Il primo tempo, è chiaro, non è commentabile per le condizioni del terreno di gioco. Nella ripresa il Massimina ha sfruttato a proprio vantaggio un nostro errore. E' andata così. Purtroppo, ultimamente stiamo pagando a caro prezzo questo genere di incertezze, senza contare il fatto che la condizione fisica di alcuni nostri ragazzi sta scontando il peso dei doppi impegni. E' chiaro che queste non possono essere delle giustificazioni. Dobbiamo rimboccarci le maniche e lavorare.

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