l'intervista

Tuscolano, Belardi: "Real, ora non devi sentirti appagato. Serve fame"

Il tecnico rossonero commenta il successo contro il Savio ma tiene fisso l'obiettivo stagionale dei suoi ragazzi

Il risultato più eclatante della sesta giornata è stato senza ombra di dubbio l'imposizione casalinga, di misura, del Real Tuscolano ai danni del Savio: una vera impresa, una vittoria figlia di grande grinta, cinismo e sacrificio. Il giovane tecnico Luca Belardi aveva predicato, ad inizio stagione, umiltà ed impegno in ogni gara ed ora stanno arrivando i risultati: i 2003 rossoneri non hanno nulla da perdere in questo campionato, ma ora, dopo un mese abbondante in cui stanno conoscendo l'Elite, stanno iniziando a raccogliere i frutti del loro duro lavoro. "E' stata una bellissima soddisfazione ed una grande gioia, che ci ripaga del lavoro svolto in questo primo periodo - esordisce così l'allenatore, proprio circa il successo sui blues - Un'impresa contro una squadra forte e preparata, contro cui sarannno in pochi a far risultato. Quelli di domenica non sono 3 ma 6 punti, perché non sono certo queste le gare che dobbiamo portare a nostro favore per centrare l'obiettivo". Ora, sulla scia dell'entusiasmo, il calendario del Girone A costringe il Real ad un'altra impresa visto il prossimo impegno contro l'Ostiamare: "I ragazzi sono entusiasti, ma adesso dobbiamo restare con i piedi per terra. Va bene esser felici la domenica e il lunedì, ma dal martedì ci si ributta sul campionato. Incontreremo l'Ostia, l'ho vista al Bini e mi è sembrata una compagine organizzata, capace di giocare molto bene - spiega il mister - Giochieranno in casa e per questo saranno agevolati: noi andremo là avendo meno pressione e con più respiro: faremo una gara come contro il Savio, ovvero con massima umiltà e cercando di sfruttare il momento opportuno". Anche perché di strada da fare ce n'è molta: certo è che l'affermazione dell'ultima domenica dà grande morale alla truppa rossonera: "Questi tre punti mentalmente ci danno una grande mano, ma non dobbiamo essere appagati. Dobbiamo sempre avere fame, ricordardando da dove siamo partiti - chiude Luca Belardi - Sono passati solo due mesi e bisogna fare un passo alla volta: voglio massima attenzione nell'arco di tutti i 70’ di gioco per limitare al massimo gli errori. In campo vince chi ne fa meno e tutti sbagliano…".

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