l'intervista

Ciampino, Olivetti: "Obiettivo salvezza, ma non ci poniamo limiti"

il tecnico analizza la stagione della sua squadra fin qui e ci espone un suo pensiero sui fatti di Domenica

Un mister che da anni è abituato a costruire da zero e a dar vita a delle piccole e proprie realtà. Tante difficoltà iniziali, che poi nel corso della stagione svanivano per volare verso salvezze tranquille, a volte insperate.  Questa stagione, invece, per la prima volta mister Olivetti si trova in mano per il secondo anno consecutivo un gruppo ormai consolidato, che conosce profondamente la sua filosofia di gioco e sopratutto conosce la passione che mette ogni giorno sul campo il mister. Il risultato è un Ciampino a quattro punti dal terzo posto, in un avvio di stagione che ha dato sicuramente più gioie che dolori. Olivetti ci ha concesso gentilmente due battute.


Per la prima volta due anni con lo stesso gruppo, quali sono le sue sensazioni? "Devo ammettere che dopo diversi anni è bello poter affrontare questa nuova esperienza. Diciamo che in un certo senso è più semplice per me affrontare una stagione con dei ragazzi che già conosco. Nelle annate precedenti i nostri avvii erano sempre stati zoppicanti, perchè ai ragazzi serviva tempo per assimilare i miei dettami di gioco. Gli stimoli sono aumentati, anche per via del percorso fatto fin qua dal gruppo. Non dobbiamo illuderci, anzi. Il nostro primo obiettivo deve essere sempre quello della salvezza, poi  quello che viene in più è tutto di guadagnato. Dobbiamo continuare a guardare in avanti e non dobbiamo abbassare lo sguardo, perchè ci potrebbero venire le vertigini e questo sarebbe negativo per noi e per l'ambiente".


Domenica una sconfitta in casa della Tor Tre Teste: come ha visto la partita? "Posso fare solo i complimenti ai miei giocatori. Quella andata in scena è stata una vera partita di pallone. Sono stato contento perchè ho visto una squadra che ha giocato a viso aperto contro la miglior compagine di questo campionato. Stiamo crescendo e partite come questa ne sono la dimostrazione. Non si può pretendere di andare da loro e vincere. Si può però giocare bene a calcio, provando a metterli in difficoltà ed è quello che è successo".


Mister le chiedo un ultimo pensiero sui fatti orribili della scorsa giornata e sullo stop ai campionati di questa settimana. "Io credo che quello che è successo sia un fatto ignobile. Il problema della violenza non si riscontra solo sui campi da calcio, purtroppo. Le istituzioni e il nostro paese in generale sembrano arrivare sempre in ritardo. Alzano la voce solo quando avvengono fatti importanti, per poi abbassare i toni quando le acque si sono calmate. Il problema della violenza sui campi non è sicuramente una novità, ma sembra che tutti se ne siano accorti solo ora. Da padre rabbrividisco a pensare cosa hanno passato i genitori di quel giovane arbitro, al quale va tutta la mia solidarietà. Per qunato riguarda lo stop ai campionati dico solamente che questa è una decisione istituzionale che rispetto, ma che credo non risolverà le cose. Servono fatti e non chiacchiere".

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