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L'INTERVISTA
29 Aprile 2019
Leandro Costanzelli ©CampusEur1960
Talento, passione, umiltà e quell'irrefrenabile voglia di goal tipica di ogni bomber di razza. C'è questo e molto altro nella splendida stagione di Leandro Costanzelli, gioiello del prolifico settore giovanile del Campus Eur che ieri ha raggiunto i 20 goal stagionali calando una manita pesantissima ai danni dell'Accademia Frosinone: "Per me è stata un'emozione indescrivibile, segnare 5 goal in una partita non succede tutti i giorni". Così il rapace d'area bianconero ha esordito dopo tale memorabile partita. Emozione forte, è vero, ma che comunque è abituato a provare. Già quest'anno ha infatti messo a segno due doppiette e una tripletta, per non parlare del goal vittoria nella partita che in molti ricordano come il biblico trionfo di Davide contro Golia, ovvero quella in cui i ragazzi di Tibuzzi si sono imposti sul Savio per 3-2, dove fu proprio Costanzelli a trovare la terza rete per i suoi. Con la media goal di 0,7 centri a partita Costanzelli sembra insaziabile. "I can get no satisfaction" cantavano i Rolling Stones e sembra urlarlo anche lui quando parte in velocità palla al piede, suo vero marchio di fabbrica, non con la voce, ma con la sue giocate che soprendono i difensori avversari: "Il mio segreto? La naturalezza nei movimenti"-tuona Costanzelli-"Io in campo sono molto istintivo, non penso troppo prima di agire e ciò mi dà quella rapidità che serve per puntare la porta, tirare e segnare". Talento puro dunque, espresso ieri nella gara contro i ciociari: "Abbiamo fatto una gara quasi perfetta. Quasi perché loro hanno preso il palo alla fine. In ogni caso i goal non sono solo merito mio, ma della squadra. Io gioco per il gruppo e il gruppo gioca per me, siamo come una famiglia". C'è tanto affiatamento in questa formazione e si vede in tutti i reparti. In particolare in quello offensivo la "coppia che scoppia" è quella formata da Costanzelli e Iattarelli: "Io mi trovo bene con tutti in squadra. Con Iatta poi c'è un feeling particolare, in campo creiamo tantissimo insieme, non a caso ci chiamano la miglior coppia d'attacco". Proprio con Iattarelli ha poi vissuto un'esperienza unica recentemente, ovvero quella del Torneo Delle Regioni, nel quale i due bianconeri sono stati tra i protagonisti di un Lazio Giovanissimi eliminato solo ai rigori dalla Lombardia, regione che poi nel finale ha alzato la coppa al cielo: "Tale competizione è stata bellissima per me. Oltre ad un assist ottenuto, credo di aver fatto delle buone gare. Aldilà di ciò è stata sicuramente un'esperienza memorabile". C'è tanta passione nelle sue parole e lui stesso lo ammette: "Per me il calcio è amore, divertimento, attaccamento alla maglia e alla squadra. Giocare a questo sport mi fa stare bene". Ha dunque concluso: "Il mio idolo calcistico è Messi, ma diciamo che mi ispiro molto a Suarez, con i dovuti paragoni ovviamente. La punta blaugrana è infatti molto istintivo, esattamente come me. Ama attaccare la profondità e lo fa con gran rapidità. Spero di poter riproporre tutto ciò nel professionismo un domani, ma nel frattempo dò il massimo e rimango con i piedi per terra. L'umiltà è importante nel calcio". Questione di tempo per il professionismo? Staremo a vedere, ma nel frattempo Daniele Placido, responsabile del settore giovanile del Campus Eur, non ha dubbi: "Per me lui è pronto per quel tipo di mondo, non solo a livello tecnico, ma sopratutto a livello mentale. Ciò è tutto merito suo e dei suoi sacrifici".
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