L'intervista

Fiumicino, Sbarigia: "Con i miei 2005 ci divertiremo"

Il tecnico si prepara per affrontare la seconda stagione con i suoi ragazzi: sono arrivati i rinforzi, c'è ottimismo

Una nuova stagione sta per aprire i battenti e mister Valerio Sbarigia, confermato alla guida dei classe 2005 del Fiumicino, è pronto per lanciarsi con i suoi ragazzi in un nuovo campionato. Non mancheranno di certo le insidie, ma l’imminente stagione promette divertimento e soddisfazioni: la squadra, del resto, ha visto confermati i propri elementi forti ed arrivare, allo stesso tempo, alcuni rinforzi di indubbio valore. Ne abbiamo parlato con il tecnico. “Questo per me è il quarto anno al Fiumicino e ne sono contento”, ci spiega mister Sbarigia. “Una società in cui è impossibile trovarsi male: qui si lavora bene e si ha la fortuna di avere un presidente che sta sempre vicino alla squadra, anche nei periodi negativi.” Sullo scorso anno: “Abbiamo fatto bene, soprattutto all’inizio. L’obiettivo era una tranquilla salvezza, eppure siamo riusciti anche a stare in testa alla classifica per un po’ di tempo. Abbiamo lavorato tanto in fase difensiva, che posso dire sia stato uno dei nostri punti di forza la scorsa stagione. Se ci mancava qualcosina, era solo in zona goal, dove non sempre riuscivamo a buttarla dentro: per questo sono contento che siano arrivati rinforzi importanti in attacco, come Carsetti e Cruciani, che ci daranno una grossa mano. Siamo riusciti anche a trattenere anche il nostro zoccolo duro, primo su tutti il capitano, quindi la società ha lavorato nel migliore dei modi, senza dubbio. Ora la palla passa a noi: inizieremo la preparazione con un poco di anticipo, lunedì prossimo, proprio per lavorare bene prima dell’inizio del campionato. Secondo me, nonostante il torneo Under 15 sia diverso dal fascia B e più difficile, potremo dire la nostra per le prime posizioni e magari, chissà… anche per conquistare una categoria che ci piacerebbe poter regalare alla nostra grande società. I presupposti per divertirci ci sono, ma è, come sempre, il campo alla fine a giudicare e decidere.”

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