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La rubrica

La Voce del Capitano, Nuvoli e il suo Atletico 2000

Una stagione con alti e bassi dove, però, non sono mancate anche le emozioni: ne abbiamo parlato con il leader biancorosso

13 Aprile 2020

Fabio Nuvolini

Fabio Nuvolini

Fabio Nuvolini

Un mese senza sconfitte è stato l'ultimo affrontato dall'Atletico 2000, prima dell'interruzione dei campionati in seguito all'emergenza Coronavirus. Un periodo positivo per una squadra che, nel corso di questa stagione, ha dovuto affrontare diverse difficoltà, come ci spiega il capitano del gruppo, il centrocampista Fabio Nuvoli. "La stagione fino allo stop ha avuto degli alti e bassi, caratterizzati dalla nostra poca esperienza e anche da molta sfortuna, a mio avviso. Non sono comunque mancate le belle esperienze: ricordo, per esempio, ancora con emozione la mia prima doppietta in Elite. Sicuramente, però, l’aneddoto della stagione che ricordo con più piacere è stato quando tutti ci siamo infilati una maglia prima di entrare in campo nella partita contro il Campus Eur, quando sulle maglie c’era scritta una dedica a un nostro compagno che si è infortunato gravemente ad un ginocchio". Riconsiderando quanto fatto sino allo stop con la squadra, Fabio commenta così pregi e difetti del gruppo: "Secondo me il nostro punto di forza quest'anno è stato l’organizzazione difensiva, infatti abbiamo preso pochi goal. Ma anche l'omogeneità della rosa è una nostra arma contro le squadre avversarie. Invece, ripensando alle giornate spiacevoli, penso che avremmo potuto far meglio sul piano della concentrazione nell’arco dei 70 minuti, perché abbiamo preso molti goal quasi allo scadere". Fabio ha una grande responsabilità: è il capitano della sua squadra. "Questo per me è il secondo anno con la fascia al braccio. L'ho ottenuta attraverso il voto dei miei compagni, che all’inizio della scorsa stagione mi hanno eletto. Il modo in cui lo sono diventato per me è un orgoglio e anche uno stimolo per rappresentare la squadra con massimo impegno e serietà. Penso che un buon capitano debba dimostrare sempre di essere all'altezza, dando l'esempio tanto in partita quanto in ogni singolo allenamento". Ci vorrà ancora tempo per tornare a rincorrere e a calciare il pallone, purtroppo. Sulla situazione attuale, Fabio la pensa così: "Questo momento è tragico per tutto il paese, un’esperienza che non avrei mai voluto vivere che mi ha cambiato completamente le giornate. Ma ovviamente mi sono adeguato a stare a casa, per il bene collettivo. Solo che ogni giorno che passa la nostalgia verso la vita prima del virus è sempre più grande e in particolare la voglia di tornare in campo è sempre di più. Speriamo che passi presto".

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