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La Voce del capitano, Ruben Amici e la sua CSS Tivoli

Il leader dei tiburtini dice la sua sulla difficile annata e su cosa significhi per lui portare la fascia al braccio

06 Maggio 2020

Ruben Amici

Ruben Amici

  • Ruben AmiciNon è stata un'annata semplice per i ragazzi della CSS Tivoli. Un percorso altalenante, diversi cambiamenti sulla panchina, fino ad arrivare al blocco delle attività in seguito all'emergenza Coronavirus. Queste sono le opinioni in merito di Ruben Amici, difensore e capitano della formazione tiburtina. "Sì, è vero è stato un campionato altalenante prima dello stop, con più rimpianti che soddisfazioni, purtroppo. Se guardo indietro dico che senza alcun dubbio il ricordo più bello è stata la partita contro l'Atletico 2000 dove perdevamo 3 a 1 con un uomo in meno ma con l'aiuto della squadra ed una mia doppietta siamo riusciti a portare a casa un meritato pareggio. Penso che in campo un nostro punto di forza sia stato il nostro modo di porci contro l'avversario di turno: nonostante le nostre difficoltà di gioco e sapendo che magari il rivale può esserci superiore, noi giochiamo da squadra sempre, in ogni occasione, mettendocela tutta. Durante la stagione purtroppo ci sono stati diversi cambi di allenatore e non siamo riusciti a formare un gruppo unito con loro. Probabilmente, tornando indietro, avremmo dovuto cercare di avere maggior compattezza da subito, nonostante i molti cambiamenti nel corso del campionato". Ci troviamo a vivere un momento difficile da tanto tempo: "Vero. Sicuramente una delle cose che mi manca più in assoluto è giocare a calcio. Il mio stato d'animo resta positivo nonostante tutto, noto che delle differenze dalla prima settimana ad oggi ci sono state, speriamo migliori ancora di più in fretta". Ruben, come detto, è il capitano della CSS. "La fascia al braccio è una grande responsabilità sia in campo che nello spogliatoio: per me quello che distingue un buon capitano da uno mediocre è quello di avere carattere e di saper gestire le situazioni nel migliore dei modi. Penso di essere stato scelto perché sono uno dei ragazzi che da maggior tempo fa parte di questa questa squadra. Il mio dovere principale è quello di far mantenere la calma e la lucidità quando si scende in campo e anche la giusta serenità all'interno dello spogliatoio e durante gli allenamenti".
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