Focus
Urbetevere, Lorenzo Mancini da sotto età ha dominato contro la Vigor Perconti
Lucidità, furbizia e sfrontatezza.
Se bisogna individuare un migliore in campo nella sfida di Under 16 Elite tra Urbetevere e Vigor Perconti, risulta difficile non pensare a Lorenzo Mancini, difensore e capitano della formazione Under 15 di Marco Mei, che però all'occorrenza dà una mano anche ai più grandi, in un campionato che malgrado il solo anno di differenza rispetto a quello Giovanissimi, vanta fisicità ed intensità decisamente maggiori.
Sembra quasi non saperlo Lorenzo, o meglio, lo sa ma la cosa lo esalta. Qualche presenza sporadica fino a sabato tra i 2007, quindi la prima da titolare proprio con la Perconti capolista, perché bisogna cercare a tutti i costi di riavvicinarsi al primo posto ma dietro manca Barletta, fedelissimo di Iacovolta, che quindi butta nella mischia senza alcuna esitazione il classe 2008. La scelta paga.
Lorenzo ha la lucidità di entrare subito in partita, il primo pallone lo tocca di testa in un duello aereo con Pistillo nella propria area di rigore, impedendo al numero 10 di controllare e rendersi pericoloso. Poco più tardi l'attaccante ospite troverà lo 0-1, nessuna responsabilità però per Mancini, che stava coprendo Russo sul palo opposto. Il suo primo tempo scorre quindi relativamente tranquillo, quando ha il pallone cerca sempre di verticalizzare, a volte gli riesce ed altre no, ma dietro i suoi interventi sono sempre puntuali e puliti. Riesce a materializzarsi tra attaccante e pallone aspettando il tempo del primo controllo, ma quando serve sa anche farsi sentire con delle entrate più ruvide, come a far capire che dalle sue parti non si scherza affatto.
Commette l'unico errore della gara nel secondo tempo, sbagliando un controllo nella trequarti avversaria e facendosi ammonire per evitare la ripartenza di Milana. Poco dopo la sua partita però cambia, Persia mette in campo Troise spostando Pistillo più a destra, nella zona di Mancini, braccetto sinistro della difesa a tre. Da questo momento inizia un duello tra il capocannoniere del campionato Under 16 ed il difensore gialloblù, che con un cartellino sul groppone ha la furbizia di restargli incollato tutto il tempo, senza mai concedergli l'accelerazione che potrebbe costare il fallo, e soprattutto ingaggiando con lui un duello anche (e soprattutto) psicologico, facendolo innervosire con il passare dei minuti. Mancini rischia in un'unica occasione, atterrando il proprio avversario che cercava di scappare sulla fascia, ha lasciato però correre l'arbitro, forse sbagliando, ma anche questo fa parte del gioco.
Gli 80' di gara hanno messo in mostra tutta la folle e sana sfrontatezza del numero 15, nei cui occhi si leggeva sin dalla tribuna la tranquillità del veterano e la garra di chi vuole dimostrare di meritarsi la fiducia che gli è stata data in una sfida tanto delicata quanto affascinante. Al termine della gara, vinta 3-1 dall'Urbe, tutti i compagni vanno a complimentarsi con lui e mister Iacovolta lo abbraccia a lungo, senza lasciarlo più andare: tutti sanno che l'uomo chiave in questa sfida è stato il più piccolo, il capitano dei 2008, che ha dimostrato di poter fare la differenza anche tra i più grandi, anche contro la squadra più temuta, anche contro l'attaccante più prolifico.