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L'intervista

Nazionale LND U15: anche quest'anno i nostri ragazzi ci hanno resi orgogliosi

Terminato il Torneo di Cava dei Tirreni, possiamo essere fieri del contributo che i tre ragazzi del Lazio hanno apportato alla causa 

12 Giugno 2023

Nazionale LND U15: anche quest'anno i nostri ragazzi ci hanno resi orgogliosi

Da sinistra De Cortes, De Rosa e Caputo con la maglia della LND

Volge al termine un'altra edizione del Torneo di Cava dei Tirreni, e con esso la stagione calcistica della Rappresentativa Nazionale LND Under 15. 
Anche quest'anno, come quello passato, il nostro movimento vantava tre calciatori nel gruppo: Lo scorso anno si è trattato di Fanali, Belloni e Curzi (con Barraco impegnato nelle fasi nazionali con la Vigor Perconti), quest'anno avevamo invece Luigi Caputo, Alessandro De Cortes ed Alessandro De Rosa: un regista dall'Urbetevere, quindi un altro centrocampista ed un attaccante entrambi dal Savio. I tre però non hanno reso fiere soltanto le società di via della Pisana e via Norma, ma tutto il movimento laziale, perché quando uno dei "nostri" ragazzi si rende protagonista in certi palcoscenici, è una forte conferma di quanto i tecnici e le società del nostro territorio sappiano come valorizzare il loro talento. 

Caputo si è confermato un leader, capace di condurre la squadra sul campo, dettando i tempi di gioco come spesso ci ha fatto vedere tra campionato e Torneo delle Regioni, ma la sua leadership non si è fermata all'aspetto meramente tattico. Lui era infatti il capitano della selezione, ha giocato con la fascia al braccio rimanendo più volte in campo per tutti i 70 minuti, insomma, è stato fondamentale per la squadra e per il CT Roberto Chiti, che più volte non ha voluto fare a meno di lui: "Indossare la fascia da capitano di una squadra così importante è stata una bella emozione - spiega Luigi - La scelta l'ha fatta il mister, il primo giorno ha parlato con noi e ci ha comunicato che io sarei stato il capitano. Ho giocato per intero 4 partite su 5, mister Chiti mi ha dato moltissima fiducia e questo ha reso ancora più bella la mia esperienza personale. Non mi aspettavo di ricoprire un ruolo così importante, sono stato felice di poter aiutare la squadra a raggiungere la finale, purtroppo l'abbiamo persa ma mi rimane il bellissimo ricordo di questo torneo".

De Rosa ha lasciato il segno con le sue continue sgasate palla al piede, conquistando un calcio di rigore in semifinale e soprattutto togliendosi la grande soddisfazione di andare a segno con la maglia della Nazionale Dilettanti. In campo i ragazzi di Chiti sono rapidi, pressano a tutto campo e sfoggiano grandi qualità tecniche, soprattutto negli ultimi metri di campo, è naturale quindi che un attaccante come l'ex Samagor si sia trovato a meraviglia in questo contesto, e la rete contro il Sorrento ha impreziosito un torneo giocato ad altissimi livelli anche da parte sua: "A prescindere dal gol, arrivato in una gara vinta in scioltezza, sono stati dei giorni bellissimi. Ci siamo sentiti come dei professionisti, la sconfitta in finale resta in secondo piano perché tutti ci ricorderemo per sempre con gioia ciò che abbiamo vissuto. Chiaramente è un contesto diverso da quello della Rappresentativa Regionale, ci eravamo visti poche volte prima del torneo, ma abbiamo legato lo stesso. Io ero in stanza con Ventola e Cirillo, attaccanti come me, con i quali ci siamo supportati molto a vicenda. Il mister poi ha dato a tutti noi delle piccole lezioni di vita, lui ha una lunga esperienza come giocatore, dove non arrivava con i piedi ci riusciva con la testa, è una grande persona e chi in questi giorni gli ha dato retta, potrà fare tesoro di consigli importanti per andare lontano". 

Anche De Cortes ha fatto vedere grandi cose: due gli assist forniti da Alessandro, di cui uno nella finale persa contro la Rappresentativa Lega Pro, ai quali si aggiungono i tre gol messi a segno dal dischetto in tre gare consecutive, anche di questi l'ultimo è arrivato in finale. Nella sconfitta per 3-2 contro la selezione professionistica infatti, le due reti sono dipese entrambe dall'estro del centrocampista blues, e ciò conferma quanto il suo apporto abbia pesato nell'economia del torneo: "Far parte dei 22 migliori d'Italia, come dice il mister, è stato un onore. Abbiamo iniziato con un pareggio, secondo me immeritato, nella seconda partita io, De Rosa e Caputo abbiamo riposato, poi contro la Salernitana ho segnato il mio primo gol. Con il Lecce in semifinale il mister ha voluto farmi riposare, poi il risultato non si sbloccava, e mi ha preso da parte dalla panchina dicendomi che quella sarebbe stata la mia partita, e di mettercela tutta. Sono entrato ed ho trovato su rigore il gol che è valso il passaggio in finale. Prima dell'ultima gara si respirava un'aria molto allegra, eravamo carichi. Siamo andati in svantaggio ma ho pareggiato ancora su rigore, eravamo pronti per ribaltarla nel secondo tempo e così è stato: Frau mi ha servito seguendo uno schema che avevamo preparato in ritiro, quindi ho messo l'assist per Reci che ha fatto il 2-1. Gli avversari purtroppo sono stati bravi a sfruttare due occasioni per la contro rimonta, ma siamo usciti a testa alta. Avevamo creato un gruppo molto unito, ed eravamo pronti a tutto". 

La sconfitta quindi ha un significato relativo, se comparata all'avventura formativa che i nostri tre ragazzi hanno vissuto assieme a colleghi provenienti da tutta Italia, ed alla prontezza ed al coraggio con i quali hanno risposto presente ogni volta che sono stati chiamati in causa.
Bravi ragazzi, perché avete rappresentato a meraviglia il movimento laziale, e se queste sono le premesse, potrete togliervi altre importanti soddisfazioni in futuro. 

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