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L’importanza di avere un leader: Simone Paganini guida la Vigor Perconti

Un quarto d'ora per riprendere una gara che sembrava andare verso altra direzione, la domenica folle del capitano rossoblù

28 Gennaio 2025

L’importanza di avere un leader: Simone Paganini guida la Vigor Perconti

Simone Paganini (Foto ©Cardini)

"La leadership rappresenta la capacità di un individuo di influenzare, ispirare e guidare gli altri verso il raggiungimento di obiettivi comuni".

Una semplice definizione può, applicata ai dovuti contesti, diventare un mix di emozioni culminata in un’esplosione di gioia per 22 giocatori e i loro sostenitori. È ciò che è accaduto questa domenica a via della Pisana, precisamente nel big match del Girone C tra Urbetevere e Vigor Perconti. La formazione di mister Iacovolta gioca un primo tempo da manuale e chiude la prima frazione di gioco in vantaggio di due lunghezze grazie alle reti di Cervini e Bassi lasciando presagire un secondo tempo nero per i rossoblù. Al decimo della ripresa arriva anche il tris di Ieva e subito dopo l’espulsione di Bobeica, un connubio che sembra chiudere l’incontro in favore dei gialloblù. Sembra, proprio perché questo sport ci insegna che nulla è perduto finché l’arbitro non sancisce la fine. La squadra di Di Mario allora alza il suo baricentro giocandosi il tutto per tutto per provare a modificare le sorti dell’incontro guidati da un eroico Simone Paganini. Il capitano, colui che può smuovere gli animi, in grado di caricarsi di responsabilità per il bene comune e che, anche nei momenti di difficoltà, non perde la speranza di portare i suoi uomini verso la luce. Proprio in uno di questi momenti arriva un barlume di speranza rappresentato da un calcio di rigore che, ad un quarto d’ora dalla fine dell’incontro, può smuovere il risultato. Qualche passo per la rincorsa, tiro di potenza, gol. Basta un la per dare il via ad una sinfonia come colonna sonora di un’epica scalata, ed è così che ad un minuto dalla fine arriva la doppietta personale che porta i rossoblù a -1. L’inerzia dell’incontro sembra totalmente rovesciata, negli ultimi istanti di gioco il direttore di gara fischia un calcio di punizione da posizione invitante per il mancino di Paganini. La soluzione scelta dal numero 6 è ancora quella di potenza, sinonimo della voglia di recuperare una contesa che per diversi motivi si era messa fin troppo male. Il pallone viaggia ad alta velocità verso un’unica direzione: l’incrocio dei pali. La rete si gonfia, il capitano la pareggia, triplice fischio. 

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