TDR 2025
Un successo che parte dalla panchina: il percorso di Lanni al TDR
Il tecnico è stato uno dei fattori decisivi per far tornare il titolo nel Lazio dopo 7 anni
Nel calcio i successi non sono mai merito di un singolo, ma della squadra. Ad ogni modo, un sicuro protagonista dello scudetto conquistato dall’Under 15 è il tecnico, mister Walter Lanni. La squadra è stata costruita intorno al progetto tattico disegnato dall’allenatore subentrato quest’anno alla guida della selezione, che ha scelto inizialmente un gruppo allargato di oltre trenta elementi per capire quali dei giocatori potessero adattarsi al meglio alla sua idea. La scrematura è stata abbastanza rapida, visto che già dopo i primi tre raduni il gruppo si è consolidato quasi interamente intorno ai 20 elementi chiamati per la trasferta in Sicilia. E il risultato ha dato ragione al tecnico e al suo metodo.
Regole Uno dei punti fondamentali dell’Under 15 targata Lanni è stato l’atteggiamento. Il CT ha chiesto a tutti i suoi ragazzi di mantenere un comportamento serio e rispettoso dei ruoli, cosa non semplicissima da ottenere da ragazzi di 14 anni. Non che non fossero proibiti momenti di leggerezza e goliardia, a cui anche il tecnico ha partecipato quando la situazione lo ha permesso. Ma l’impostazione scelta dall’allenatore ha fatto sì che i suoi ragazzi capissero l’importanza delle regole, aspetto tramite il quale si forma anche la personalità di questi giocatori: un percorso di maturazione che deve essere la prerogativa di ogni allenatore. Inoltre, il rapporto costruito dal CT con i suoi ragazzi è di quelli solidi, basato sul dialogo sia collettivo che personale, fatto di colloqui individuali e confronto con i giocatori. Lavoro chiaramente favorito dalla scelta di un gruppo ben assortito nei suoi elementi e che non ha subìto variazioni significative nel corso dei mesi di preparazione a questo Torneo delle Regioni. A parte un’eccezione: Michele Elena. Chiamato per la prima volta in occasione dell’amichevole con il Molise e poi confermato negli ultimi due raduni, l’unico rappresentante dei Regionali presente in rosa ha impressionato per qualità e capacità di adattamento in un contesto che (almeno in teoria) appariva al di sopra delle sue potenzialità. Ma il fatto che sia stato tra i migliori dell’intera spedizione non fa altro che sottolineare una cosa: Lanni sapeva cosa serviva per affrontare al meglio la competizione in Sicilia e non ha avuto paura di scendere di categoria per trovarlo.
Rampa di lancio Il fatto di aver riportato il titolo nel Lazio dopo sette anni (ma un numero minore di edizioni del Torneo delle Regioni: non va dimenticato lo stop di tre anni dovuto alla pandemia) è senza dubbio un motivo di orgoglio per il tecnico, ma non solo. Anche tutto il movimento laziale ne giova, o almeno è quella la speranza. Da alcuni anni sembrava non essere possibile riuscire ad esprimere appieno il potenziale del settore giovanile della nostra regione, almeno in questa fascia d’età. Il lavoro del tecnico e del suo staff, oltre chiaramente al talento dei giocatori, ha dimostrato che le cose si stanno muovendo nella direzione giusta. Ora sta agli addetti ai lavori fare in modo che si continui così. Ciò di cui però siamo sicuri, è che torniamo a casa con la consapevolezza di avere un CT gigante.