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regine provinciali
31 Luglio 2025
La JFC Civita Castellana
Una vittoria nata dal nulla, costruita giorno dopo giorno. La JFC Civita Castellana Under 15 ha vinto il campionato Giovanissimi Provinciali – Girone A, chiudendo al primo posto con 53 punti, due in più del Pianoscarano. A guidarla, al suo primo anno da allenatore in un torneo ufficiale, Matteo Molinari. Un esordio tutt’altro che semplice, affrontato con coraggio e determinazione: "Parto sempre da una domanda che mi fanno spesso: me lo aspettavo? No, assolutamente, all’inizio avevamo solo 12 ragazzi, eppure ho accettato subito. Sentivo il bisogno di iniziare questo percorso, a prescindere dalle difficoltà". Il gruppo si è formato quasi per caso, ma si è subito raddoppiato: "In due settimane siamo passati da 12 a 24 giocatori, aggiungendo elementi di qualità. A quel punto ho capito che si poteva fare qualcosa di buono. Non pensavo alla vittoria finale, ma credevo che qualche soddisfazione ce la saremmo tolta". Il cammino è stato impressionante: 17 vittorie, 2 pareggi, una sola sconfitta, ben 120 i gol segnati e solo 16 quelli subiti. Una stagione iniziata con un roboante 13-0 sul Real Vasanello e chiusa dal 10-1 al Castiglione, ma non sono mancati passaggi cruciali: "La svolta è arrivata con la sconfitta al ritorno contro il Pianoscarano – spiega il mister – ci ha fatto capire che non eravamo imbattibili, e ci ha fatto rimettere a lavorare con più concentrazione". Fondamentale anche la vittoria 2-1 contro il Calcio Tuscia: "Uno scontro diretto vinto con carattere. Lì abbiamo trovato consapevolezza e solidità". Il successo, però, non si misura solo con i numeri: "Molti ragazzi non si conoscevano. Qualcuno veniva da un'annata negativa, altri erano alla prima esperienza. Siamo riusciti a creare coesione e serenità. Non abbiamo avuto nemmeno un infortunio muscolare: un segnale positivo del lavoro fatto anche fuori dal campo”. Fondamentale l’unità del gruppo: "Abbiamo trattato tutti allo stesso modo, anche prendendo decisioni dure, come lasciare fuori giocatori importanti per motivi disciplinari. Ma la coerenza è alla base di tutto". La dedica va al fratello, 'che ha sempre creduto in me', alla famiglia e al collaboratore Tiziano: "Un amico di una vita. Vivere questa avventura con lui ha reso tutto più bello". Il futuro? "Voglio far crescere i ragazzi dentro e fuori dal campo. L’agonistica deve formare prima che vincere. È una responsabilità enorme, ma è anche la parte più bella di questo lavoro".
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