l'analisi

Nuovo corso Lazio: la strada è lunga ma la direzione è giusta...

Quello dei 2002 è il primo gruppo che può sintetizzare il lavoro svolto nel nuovo ciclo del settore giovanile biancoceleste che mai come ora sembra essere apprezzato anche in nazionale

Quando si parla di settore giovanile, trovare un riscontro pratico dei metodi di lavoro non è cosa semplice. Occorre tempo, pazienza e la lungimiranza di non soffermarsi sui singoli risultati ottenuti nelle varie categorie. In casa Lazio il nuovo corso firmato Joop Lensen è partito ormai da un po' e, a fare da termometro della situazione nel settore giovanile biancoceleste, ci sono gli Under 15. I 2002 sono infatti il gruppo su cui, in estate, si è concentrato prevalentemente il lavoro. Scouting e nuovi arrivi per rinforzare una squadra che può essere tranquillamente identificata come la prima di questo nuovo ciclo. Una pianificazione, quella operata sui ragazzi di Girini, che comincia a tradursi in segnali concreti. Al di là dei risultati, comunque positivi anche se con qualche sbavatura, ci sono le convocazioni della nazionale per il raduno del Centro Sud. Un appuntamento fisso e che, dal 2011 ad oggi, può farci capire la direzione in cui il settore giovanile della Lazio si sta muovendo.


Mai tanto apprezzati Il primo raduno del Centro Sud per l'Italia Under 15 arriva nel 2011. La Lazio si attesta subito come una delle realtà più prolifiche portando ben 5 giocatori tra cui anche quell'Alessandro Rossi ora bomber della Primavera di Bonatti. Negli anni a seguire nessuno fece meglio dei classe '97: 2 nel 2012 (Vinasi e Bezziccheri), 4 nel 2013 (Spiezio, Colarieti, Frattesi e Spurio), 3 nel 2014 (Paglia, Pellacani e Saraceno), 4 nel 2015 (Cirillo, Armini, De Angelis, Spoletini). Quest'anno però la Lazio ha centrato un nuovo record personale (solo la Roma classe '98 ha fatto meglio con addirittura sette giocatori selezionati) portando ben sei elementi nella selezione azzurra: Furlanetto, Franco, Bertini, Tempestilli, Di Chio e Russo. Al di là dei risultati raggiunti dalle varie squadre, che dipendono ovviamente da una miriade di variabili, questo dato indica come l'asticella all'interno del gruppo si sia alzata. Trovare un numero maggiore di ragazzi all'interno delle convocazioni azzurre vuol dire avere in squadra più elementi di qualità in grado di colpire gli osservatori dello staff azzurro.


Sorpasso effettuato, ma la strada è ancora lunga A rendere il tutto più dolce in casa Lazio c'è anche il sorpasso sulla Roma. Il 2016 è infatti il primo anno in cui i convocati biancocelesti superano quelli provenienti da Trigoria (6 i laziali contro 5 giallorossi). Prima di quest'anno infatti la supremazia della Roma non è mai stata messa in discussione: cinque per parte nel 2011, 7 per la Roma e 2 per la Lazio nel 2012, 5 a 4 per i giallorossi nel 2013, 5 a 3 nel 2014 e 5 a 4, sempre a favore della Roma, nel 2015. Il 2016 è dunque l'anno del sorpasso che però non deve assolutamente trarre in inganno. Al momento il campo mostra ancora un gap importante nei risultati raggiunti tra il settore giovanile di Trigoria e quello di Formello. La strada per la Lazio è ancora lunga ma, a giudicare dai numeri, la direzione è quella giusta.

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