focus

Quanto sei bella Roma, ma ora devi diventare cattiva

I giallorossi hanno eliminato il Milan creando tanto ma, in vista della Final Four, l'undici di Fattori dovrà imparare a sfruttare meglio le occasioni

La Roma vola alla Final Four, dove incontrerà la Juventus, dando l'ennesima prova di forza di una stagione sin qui dominata. Il Milan è infatti solo l'ultima vittima illustre di un cammino iniziato con un campionato ucciso, su cui aleggiava lo spettro della mancanza di reali avversari, e proseguito attraverso il We Love Football, torneo solo sfiorato ma che è stata l'autentica cartina tornasole della competitività di questo gruppo.


Quanto sei bella Roma Ciò che emerso dal doppio confronto con i rossoneri, primo e decisivo test del post season, è stata una squadra viva. La Roma gioca, detta il ritmo e soprattutto crea tanto. Il dato più significativo è infatti quello delle occasioni che i capitolini hanno avuto tanto contro il Milan quanto contro qualunque altro avversario incontrato quest'anno. La semplicità con cui i giallorossi arrivano negli ultimi sedici metri è spesso disarmante, frutto di un impianto di gioco che beneficia di tante soluzioni diverse. Non solo gli attaccanti ma anche difensori, dove Calafiori diventa spesso determinante nella metà campo avversaria, e centrocampisti. Qui Bove ha segnato tanto in stagione, frenato dagli infortuni ma comunque incursore sempre temibile. Con lui il sorprendente Milanese che è cresciuto in maniera esponenziale. Il numero 10 ha dimostrato non solo di saper far male ma, e le ultime uscite sono lì a dimostrarlo, si è presentato a queste fasi finali anche con la capacità di innescare i compagni come pochi altri sanno fare in categoria. L'arma più affilata rimangono però le ali, vero e proprio braccio armato della compagine di Fattori. Non è un caso, infatti, se ad andare a segno nei quarti siano stati tre attaccanti esterni come Cancellieri, Travaglini e Tueto Fotso. Una costante che si ripete tanto che nelle ultime 10 partite giocate, dei 22 gol segnati la metà porta proprio la firma delle ali (1 Zalewski, 2 Travaglini, 4 ciascuno per Tueto Fotso e Cancellieri).


Ora c'è da esser cattivi L'unico neo di una Roma sin qui praticamente perfetta è la mancanza di cattiveria sotto porta. I giallorossi creano tanto ma non sempre sfruttano la mole di gioco prodotto. Tante le occasioni sprecate, e il doppio confronto con il Milan ne è la prova tangibile, da una formazione che ora deve imparare ad essere magari anche meno bella ma decisamente più concreta. La semifinale riduce infatti al minimo le possibilità d'errore e saper chiudere la gara al primo vero episodio rappresenta la qualità principe di chi vuol sognare davvero in grande. La volata Scudetto è arrivata al suo culmine e mai come adesso, il tempo dei regali, è decisamente finito.

This page might use cookies if your analytics vendor requires them.