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Pagano, l'ex Rossi e Anane: Beretta racconta il suo Roma-Milan

Il responsabile del vivaio rossonero parla in vista del match tricolore. Sul giallorosso: “Ha qualità importanti” e ai suoi dice: “Voglio vedere una squadra che si gode la finale”

12 Giugno 2019

Mario Beretta, direttore del settore giovanile del Milan ©immagine MilanTv

Mario Beretta, direttore del settore giovanile del Milan ©immagine MilanTv

Mario Beretta, direttore del settore giovanile del Milan ©immagine MilanTv

La Roma serra le fila e si prepara a giocarsi lo Scudetto Under 15 con il Milan. I rossoneri sono pronti a dare battaglia, forti di un gruppo solido, dalla grande forza fisica e impreziosito da individualità di spessore. In un viaggio alla scoperta della finale tricolore e della squadra di Gianluca Polistina abbiamo scelto una guida d'eccezione: Mario Beretta. Il direttore del settore giovanile rossonero ha lavorato in prima linea per costruire la squadra che ora sogna lo Scudetto. Chi meglio di lui dunque per conoscere protagonisti e sensazioni di casa Milan.



Le aspettative Arrivare sino alla finale Scudetto non è certo un traguardo semplice soprattutto quando si parla dell'Under 15, primo anno in cui i ragazzi sono impegnati in un campionato nazionale. Tante le incognite a cui però il Milan ha dimostrato di farsi trovar pronto grazie ad un lavoro che parte da lontano: “Non pensavamo di arrivare a giocarci lo Scudetto anche se eravamo comunque consapevoli di avere una buona squadra. Soprattutto in una categoria particolare come l'Under 15, primo anno in un campionato nazionale, non è semplice e ne siamo ovviamente soddisfatti”. Ma il Milan come ha costruito questo gruppo? Beretta risponde così: “La maggior parte sono ragazzi che hanno fatto un percorso con il Milan a cui poi abbiamo aggiunto tre o quattro elementi che l'area scouting ha individuato. Gran parte di questi ragazzi giocano insieme da quando avevano 8 anni poi, com'è normale che sia con qualcuno le strade si separano mentre si cerca di portare avanti il grosso del gruppo. Su questo si va poi ad inserire dei giocatori innanzitutto bravi, perchè lo scopo principale del settore giovanile è individuare ragazzi che abbiano le potenzialità per fare sino alla fine il loro percorso con il Milan, e poi che siano anche funzionali alla squadra”. I risultati si vedono in maniera tangibile sul campo, attraverso la vittoria del Girone B e soprattutto con le convocazione in nazionale (Alesi, Bozzolan e Rossi sono in pianta stabile con l'Italia Under 15 della Panico, ndr): “Questo è un gruppo che ha qualità – aggiunge Beretta – e le convocazioni in nazionale dimostrano che abbiamo lavorato bene come società in fase di acquisizione che il mister sul campo. Secondo me il tecnico e il suo staff hanno fatto un grande lavoro facendo fare ai ragazzi un salto di qualità importante rispetto all'inizio dell'anno. Questo è un discorso che faccio non tanto per i risultati raggiunti, sicuramente importanti, ma piuttosto per la crescita che hanno avuto e che valuto in maniera decisamente positiva. Certo, dispiace solo arrivare a questa finale non potendo utilizzare un paio di giocatori importanti ed avere la rosa al completo”.



Anane ©Andrea Macchi

Osservati speciali In una finale Scudetto, impossibile non guardare alle tante individualità di livello che scenderanno in campo. A Beretta abbiamo chiesto un parere sulla stagione di un giocatore che nella Capitale abbiamo imparato a conoscere bene: Leonardo Rossi. Sull'attaccante strappato proprio alla Roma il direttore ci dice: “E' andato bene, ha fatto un ottimo campionato, dimostrandosi determinato in tutto quello che fa. Siamo molto contenti di lui, sia sotto l'aspetto tecnico che comportamentale, si vede che ci tiene a fare le cose fatte bene per migliorare. Per lui sarà una partita particolare, speriamo che non soffra troppo l'emozione, visto che ne avrà due da dominare, quella per giocare una finale Scudetto e l'altra per trovarsi di fronte alla sua ex squadra”. Guardano in casa Milan però impossibile non fare il nome di Anane. Giocatore del momento tra i rossoneri che, dopo un campionato promosso con l'Under 16, si è dimostrato subito decisivo nel suo ritorno in categoria firmando il gol vittoria contro il Genoa: “Anane è ragazzo che ha quasi sempre fatto parte dell'Under 16 ma, al di là delle qualità che ha, anche perchè il gruppo dei 2003 ha avuto la sfortuna di non avere a disposizione 2 attaccanti titolari e quindi Anane è stato promosso con loro per rinforzare il gruppo. Giocare sotto età gli ha dato qualcosa in più a livello di esperienza e questo sicuramente lo ha aiutato a fare ancora meglio una volta tornato con la sua squadra”.



Pagano, capitano della Roma ©DeCesaris

La Roma e Pagano Il suo Milan si troverà di fronte ad una Roma reduce dalla grande vittoria sul Napoli. Al direttore abbiamo chiesto un parere sulla squadra di Tanrivermis: “Se sei in finale vuol dire che hai qualità. La Roma ha un vivaio molto florido e lo dimostra anche il fatto di aver portato giocatori in prima squadra e di averne mandati altri a giocare in tutta Italia, questo vuol dire che ha investito bene e che ha trovato la persona giusta per guidarlo. Non sarà facile ma su questo non avevamo dubbi tutti sappiamo bene la forza e la qualità che hanno le squadre della Roma”. Tra i giallorossi occhi puntati soprattutto su capitan Pagano che, in semifinale, ha sbaragliato il Napoli con una doppietta strepitosa: “Sicuramente è un giocatore importante e in semifinale ha fatto due gol di ottima fattura. Vuol dire che ha qualità ed è senz'altro un punto di forza della Roma, poi starà a noi riuscire a disinnescarlo e al tempo stesso esaltare quelli che sono i nostri punti di forza”.


Sulla finale Scudetto Roma e Milan, una di fronte all'altra rincorrendo un sogno chiamato Scudetto. La finale promette spettacolo con Beretta che chiede una cosa in particolare ai suoi: “Voglio vedere una squadra che si gode la finale. Questo sarà il loro primo vero esame perchè anche se in passato hanno già disputato altre finale ora per la prima volta in palio ci sarà uno Scudetto. Arrivare a giocare certe partite non è facile ed è per questo che voglio che vivano questa esperienza al massimo, dai momenti di preparazione alla partita sino ad ogni minuto della gara. Devono prendere tutto al di là di quello che poi sarà il risultato perchè non sarà certo una vittoria o una sconfitta a dare un giudizio su quello che sarà il loro percorso”.

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