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Benvenuti a Carincilandia: Frosinone-Roma il giorno dopo

I giallazzurri aggiungono un'altra pagina storica al libro dei record. L'allenatore ciociaro ha vinto il derby per intensità e atteggiamento. Giallorossi rimandati

21 Ottobre 2019

Evangelisti e compagni esultano a Lecce ©SoloLecce

Evangelisti e compagni esultano a Lecce ©SoloLecce

Evangelisti e compagni esultano a Lecce ©SoloLecce

Se la Silicon Valley un giorno decidesse di inviare una selezione di professori alla "Città dello Sport", capiremmo il motivo: assegnare una laurea ad honorem in "Scienze e tecniche del calcio" a Lorenzo Carinci e ai Frosinone creati negli anni dalle idee dell'allenatore ciociaro. Parliamo al plurale per una ragione: il tecnico originario di Veroli e nativo di Isola del Liri, ha vissuto il poker di back to back contro la Roma. Francesco Oddi, Tommaso Coletta e i fantastici ragazzi giallazzurri gli hanno regalato il quarto derby. Il trionfo in uno stadio diventato una bolla di entusiasmo.


Estetica supersonica e ferocia agonistica: Frosinone ha vinto qui

Gelido come un pokerista all'heads up, Oddi di testa ha firmato il vantaggio. Dall'Azzurro al secondo gol consecutivo ai lupacchiotti. Ricordate il 3 febbraio 2019? Frosinone-Roma Under 14 finisce 2-2 e il gruppo di Carinci sfiora l'impresa, ma riesce comunque a mettere i freni all'invincibile armata giallorossa. Ieri, il 4-3-1-2 con Davide Cipolla mente e piedi della mediana frusinate, ha delineato il sentiero: la ferrea convinzione nella prevalenza della squadra sull'individualità, l'apertura del vocabolario alla parola osare: play, palleggi veloci, possesso, tagli improvvisi, verticalizzazioni, pressing alto. I nuovi si sono integrati benissimo e Carinci - alla sesta stagione nella società del capoluogo - può vantare il record di aver superato l'esame Roma a pieni voti. Galeotta l'annata dei 2001 con Ghazoini, Veneruso, Altobello & Co. che per la prima volta rifilò la sconfitta ai giallorossi imbattuti da tre anni. 


Roma stella cadente, studia il cambio di rotta

Tugberk Tanrivermis si ritrova in parabola discendente, come uno speleologo in una grotta sconosciuta senza la mappa, sempre più lontano dalla via d'uscita. La reazione nel finale di primo tempo ha mascherato parzialmente le lacune di una formazione che, al contrario di quanto lasciasse presagire il 4-3-3 offensivo, oltre a subire all'alba del match il gol dello svantaggio, ha sofferto la mancanza di un vero regista al centro del campo. Uno alla Cipolla, per intenderci. Oltre ai sette punti di distacco, il ritmo dettato dai ciociari ha reso effimero il palleggio romanista e spento le fonti di gioco. Il modulo è centrale, ma sono più decisivi i movimenti che si compiono attraverso l'architrave scelto. Dopo il pari di Lecce e la sconfitta interna con il Napoli, la Roma non strofina la lampada magica della vittoria da un mese esatto: striminzito 0-1 a Castellammare di Stabia. Il talento non è un tesoretti da farsi bastare, ma un punto di partenza. Il Frosinone ha preso al volo la rampa di lancio. La Roma dovrà farlo, prima che sia buio. 





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