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Lazio, difesa ai Raggi X: l'obiettivo ora è la continuità

Andiamo a vedere i numeri, le caratteristiche e l'andamento del reparto arretrato dei biancocelesti

22 Ottobre 2019

Dutu, capitano e colonna della difesa biancoceleste @DeCesaris

Dutu, capitano e colonna della difesa biancoceleste @DeCesaris

Dutu, capitano e colonna della difesa biancoceleste @DeCesaris

Molti grandi esperti di calcio, o meglio chi l'ha vissuto da dentro, dicono che una grande squadra si costruisce dalla difesa. Un'affermazione condivisibile o meno, ma che fa capire bene l'importanza di un reparto che troppo spesso viene invece snobbato in nome del bel gioco. Non sempre però le partite si vincono con gli attacchi ed è per questo che il reparto arretrato diventa fondamentale nelle economie di una partita. La dimostrazione più importante ce la da la Lazio di Tommaso Rocchi. In questa stagione ci sono state partite in cui ha dovuto vincere segnando un gol in più dell'avversario, come nel caso di Empoli e Juve e altre nelle quali si è dovuta invece affidare al suo reparto arretrato per portare a casa i tre punti. I protagonisti della difesa laziale sono quattro: Casonato, Iobbi, Dutu e Milani. Gli insostituibili di Rocchi non hanno deluso le aspettative di inizio stagione, anche se i numeri mettono in luce come si possa e si debba migliorare. Nove gol sono tanti se comparati alle reti subiti dalle altre big. Certo i  numeri vanno analizzati, perchè se si vede con occhio più attento 6 di questi 9 gol sono stati incassati in due partite, tutte e due tra l'altro vinte. Rimane però il fatto che manca continuità, perchè con tutto questo potenziale si può fare molto di più, come dimostrano i cleen sheet contro Sassuolo, Genoa e Sampdoria. Dutu e Iobbi sono la coppia difensiva. Centrali fisicici ma con caratteristiche diverse. Il primo più istintivo, con qualità più da marcatore puro. Portato  al contrasto e al recupero palla, dotato soprattutto di una buona velocità. Le sue doti gli sono valse la convocazione con la Nazionale rumena Under 16. Il secondo invece ha nelle sue corde una maggiore propensione alla lettura tattica. Difficilmente fuori ruolo e sempre attento nelle coperture, rappresenta il compagno di banco che tutti vorrebbero avere. Naturalmente compiti diversi per i due terzini. Casonato tende a rimanere più bloccato dietro, anche se il suo buon piede gli permette spesso il lancio in verticale, dando una possibilità in più in fase di impostazione a Rocchi. Maggiormente offensivo invece Milani, bravo a percorrere la fascia sempre con qualità. Dribbling e corsa le due armi che risaltano più all'occhio e che gli sono valse anche a lui la convocazione in Nazionale. Un blocco quindi abbastanza completo, che deve trovare solo il modo di essere costante nel tempo e non prendersi pause, perchè questa squadra non può fermarsi se vuole puntare in alto.

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