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Frosinone, andata show: il "Giro d'Italia" di Carincilandia

I giallazzurri hanno concluso la prima metà di stagione in testa. La vittoria sul Napoli, la chiusura del semicerchio. Da Gennaio la corsa continua

19 Dicembre 2019

Il Frosinone di Lorenzo Carinci è capolista al giro di boa ©DeCesaris

Il Frosinone di Lorenzo Carinci è capolista al giro di boa ©DeCesaris

Il Frosinone di Lorenzo Carinci è capolista al giro di boa ©DeCesaris

Quasi mai, nel calcio, alla quantità dei numeri corrisponde la qualità degli stessi. Quasi mai, appunto. Esistono eccezioni che non confermano le regole e sintetizzano come il lavoro, la passione e la competenza possono superare ogni limite. Le carte non rientrano forse tra le più grandi passioni di Lorenzo Carinci, perché lui è uomo d'azione e preferisce divertirsi in maniera più dinamica, però di mosse letali se ne intende. "Gli hai incartato anche questa, grande Sghì!", "Sei il numero uno mister!": la lista dei commenti, delle reactions positive e degli attestati di stima per il tecnico sarebbe lunghissima e la storia dello "Special One" di Veroli è di quelle che meritano di non essere skippate. A maggio la semifinale per il titolo Under 14 contro la Lazio; a Natale - alla prima nella scala del calcio nazionale - con il gomito fuori dal finestrino e la radio a tutto volume: "Shalalalalala, o Frosinò!". 


Lorenzo Carinci, il taumaturgo della Ciociaria

Il coro menzionato sopra lo conoscono benissimo i giallazzurri: Samuele Seccafien, mentre i compagni erano freezati in attesa di liberare l'incontenibile gioia, lo ha lanciato alla "Città dello Sport" all'inizio dei festeggiamenti per il playoff da leggenda con l'Urbetevere.  Ed è diventato la colonna sonora di una stagione fin qui memorabile. LC possiede una spiccata predisposizione all'insegnamento: più che un allenatore, è un maestro. Lavora tantissimo in allenamento, studia schemi e soluzioni con una tenacia che si avvicina alla perfezione ricercata dagli scienziati negli esperimenti di laboratorio. La consuetudine del ruolo affiancata alla linea sottile degli equilibri da mantenere negli spogliatoi, spesso porta i tecnici ad affermare: "A Gennaio capiremo chi siamo". Il Frosinone l'ha compreso dal derby contro la Roma due mesi fa e ha trasformato il "Giro d'Italia Girone C" in una cronometro. Partenza e ciao a tutti, superando le tappe di media e alta montagna con la capacità degli scalatori puri. In ammiraglia siede sempre lui e adesso che sono cambiati gli orizzonti, possiamo dire con estremo piacere che lo sport risponde a una sua logica di rigorosa meritocrazia. Nulla viene concesso, regalato, ottenuto senza sacrificio e messa in discussioni dei propri principi. Ogni campionato esige un capolavoro etico: una finale puoi vincerla anche solo col talento, un'odissea di partite no. Devi metterci l'anima, l'umiltà e... la qualità. 



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