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FOCUS
05 Febbraio 2020
Frosinone, Alessio D'Andrea
I'd love to Change the World. Mi piacerebbe cambiare il mondo. Prima la storia scritta sul campo, con un gol meraviglioso: un'azione mix di forza, tecnica e precisione. La difesa del Crotone si sgretola come le costruzioni della Lego e l'esultanza con tutti i compagni di squadra diventa il poster della domenica. Qualche ora dopo la storia su Instagram a suon di ritmo elettro-dance di Jetta e la hit dal titolo "I'd love to Change the World". Alessio D'Andrea è così. Semplice nella sua caratteristica tenacia, uno che ha imparato a educarsi prima alla sofferenza e poi alla cascata di complimenti ricevuti da quando, piccolissimo, ha iniziato a giocare negli Esordienti della CSC Matese. Gli amici giallazzurri ormai hanno compreso la grande fortuna di averlo tra loro e lo chiamano "Fenomeno". Gli amici di una vita vanno sul sicuro e gli affibbiano il classico marchio del goleador, "Bomber". In verità, osservandolo attentamente durante i matches, Alessio ricorda le movenze di un calciatore dell'Inter, abituato a essere come l'artista, a dominare la scena. E che in un eventuale duello ispanico, avrebbe spesso da dribblare il torero e gli "Olè" dell'arena e del pubblico.
Parliamo di Lautaro Martinez, da qui il "Toro" di Piedimonte Matese che al primo campionato realizza una parade di reti: 32 da esterno alto. Nella stagione successiva, il talentuosissimo puntero piedimontese da under con l'Academy San Potito realizza 22 perle. Alla base di questi risultati vanno rintracciati modestia, generosità, passione, entusiasmo e un sorriso che non manca mai sul volto di AD9. Il Cassino lo nota e lo valorizza mettendolo in vetrina e lui ripaga la fiducia biancazzurra con 40 gol, più dieci firmati nell'Under 15 da sottoetà. Vogliamo incontrare lo sceneggiatore che soltanto ha avuto il coraggio di pensarla, una storia così. Portatelo qui. Fatecelo conoscere. Perché quando a giorni di distanza sei ancora lì a chiederti se davvero è successo, se non stai prendendo un abbaglio colossale, se insomma hai davvero appena visto un sogno diventato realtà, allora serve l’ispirazione geniale per aiutarti nel racconto. Geniale come il gol che domenica ha steso Piccolo e la brigata dei figli di Pitagora crotonesi. Calcio, sterzate, giochi nel breve, accelerazioni: questo il ricco e variegato repertorio di D'Andrea. Una passione ereditata dal padre, affrontata con eccezionale maturità e disciplina. Alessio indossa una collana e prima del fischio d'inizio ripete un gesto zen, quasi metafisico che gli dona tranquillità e consapevolezza di potercela fare: il segno della croce. Fede, coraggio e immaginazione. Credere in Dio e in se stesso, mantra obbligato per un ragazzo che lotta come un leone fin da bambino. Per cambiare il mondo bastano cose semplici e il "Toro" con variazioni di tempo alla Thelonious Monk e uno spirito di sacrificio esemplare punta al prossimo passo rivoluzionario. I gol, non preoccupatevi, sono garantiti.
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