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Lazio, uno sguardo ai reparti: ecco l'attacco di Rocchi

Andiamo a vedere attraverso i numeri e le prestazioni il reparto offensivo della squadra biancoceleste

20 Marzo 2020

Lazio, uno sguardo ai reparti: ecco l'attacco di Rocchi

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I numeri difficilmente mentono e con la Lazio di Rocchi sembrano averci preso in pieno. Si perché i 36 gol fatti fanno dei biancocelesti il terzo miglior attacco del campionato, dietro solamente a Genoa e Torino. E non si fanno 36 gol se non si ha un reparto offensivo di livello, all'altezza delle più grandi, e quello dei biancocelesti lo è senza dubbio. Nonostante le difficoltà dell'ultimo periodo, l'unica cosa che non è mai mancata è il gol. C'è però una evidenza da mettere sotto la lente d'ingrandimento: la maggiore facilità di andare in rete tra le mura amiche rispetto a quando si è in trasferta. La differenza è netta, con23 gol al Green Club e 13 lontano da Roma. Evento che si può spegare peró facilmente: quando la Lazio è libera di fare il proprio gioco produce di più e sovrasta gli avversari; quando invece si ha di fronte un avversario più aggressivo (come il giocare in casa ti porta ad essere) allora nascono alcune problematiche. Continuando a parlare di numeri, spesso le castagne dal fuoco lontano da Roma, come in casa, è riuscito a toglierle il bomber dei capitolini. Stiamo parlando di Brasili. Per il giovane attaccante biancoceleste è indifferente il campo su cui si gioca, la sua unica ossessione è il gol. Sono già 14 questa stagione, che gli valgono lo scettro di vice capocannoniere tra girone A e girone C. I numeri non mentono come dicevamo all'inizio e quelli di Brasili sono fantastici. Un attaccante che rappresenta il mix perfetto tra tradizione e modernità: gioco spalle alla porta, ma abbinato a tanto sacrificio. E poi una qualità importantissima: se c'è da segnare, lui segna. Se in area di rigore c'è Brasili qulacosa puó sempre succedere, tra tagli sul primo palo e colpi di testa imperiosi. Per uno delle sua caratteristiche peró importante è anche chi gli gioca intorno, in questo caso ai lati. Stiamo parlando di Rossi e Cannatelli, le due frecce della banda di Rocchi. Il primo non lo scopriamo certo oggi. È probailmente l'uomo in più di questa squadra, per la sua capacità di cambiare marcia quando serve. Alto e magro, ma veloce e soprattutto tecnico. Difficile da prendere, ancora di più da fermare. Le sue qualità gli permettono anche di mettersi in proprio molte volte: a testimoniarlo i 5 gol messi a segno da inizio stagione. Un numero elevato, soprattutto se si calcola che ha dovuto saltare quasi due mesi per infortunio. L'altro compagno di reparto, Cannatelli, è completamente diverso. Baricentro basso e movimenti rapidi, che nei primi metri ti possono brucaiare. Uno che in un contropiede vorresti avere sempre dalla tua parte e mai contro. Più uomo assist che gol. Solo una volta infatti il giovane esterno di Rocchi è andato a segno. Questo perché preferisce buttare un occhio in mezzo piuttosto che cercare il tiro. In alcune situazioni si può migliorare, ma la base è buona, anzi ottima. Un reparto quindi che vede in questi tre i protagonisti principali, ai quali si alternano spesso centrocampisti con caratteristiche offensive come Di Venanzio o Di Tommaso. I numeri non mentono, l'attacco è il punto forte della Lazio. 

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