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Lazio, un girone d'andata stupendo. Quello di ritorno per confermarsi
Il campo ha parlato, in maniera abbastanza eloquente sembrerebbe, visto che ormai il campionato è arrivato al primo giro di boa degno di nota. Riempite le pance e raccolti tutti i regali sotto l’albero in questa intensa tre giorni natalizia, adesso è arrivata l’ora di tirar giù i bilanci di metà stagione. Il verdetto lasciato dal rettangolo di gioco è chiaro, nitido, e vede una Lazio fino a questo momento splendente, lasciando forse le cose migliori ancora in divenire. La squadra di Gonini nella fase autunno-invernale della sua annata ha mostrato una crescita interessante, sviluppando diversi aspetti da approfondire sotto un’acuta lente d’ingrandimento. I biancocelesti sono partiti un po’ in sordina, vincendo di rimonta in quel di Palermo, ma cadendo inesorabilmente sette giorni dopo tra le mura amiche con la Salernitana. Nella cornice del Green Club i campani allungarono in maniera imponente le mani sulla contesa, facendo venire allo scoperto qualche crepa, qualche possibile debolezza lungo il cammino dei romani. Non si può pensare di aver successo però senza imparare prima a soffrire, in questo caso a perdere, con la consapevolezza di dover maturare per non commettere gli errori del passato; le Aquile lo hanno fatto, così bene da far rimanere quel ko l’unico del loro intero percorso. Da lì in poi infatti Russi e compagni non hanno più sbagliato nulla, prendendosi il gradino più basso del podio, e rientrando appieno nella lotta per il primato del gruppo d.
I PROTAGONISTI
Il lieve momento no di novembre, costituito dai due pareggi in fila con Benevento e Lecce non riuscendo a mantenere il vantaggio acquisito, è stato risolto come meglio non si potrebbe nella capitale. I biancocelesti hanno espugnato Trigoria, grazie al rigore di Zangari nella ripresa, un coronamento perfetto della splendida prestazione offerta sul campo della Roma. Senza dubbio il turning point maggiore di una stagione tutta da vivere, dove i tasselli pregiati stanno venendo fuori. Nelle retrovie capitan Ciucci e Di Marzio rappresentano una garanzia, coadiuvati da Calvani e Noto sulle fasce, così come le trame imbastite da Lo Monaco in mezzo al campo. Se ci si aggiunge poi l’equilibrio di Segni, e l’imprevedibilità di Di Claudio e De Fraia il gioco sembra fatto. Senza tralasciare neanche l’attacco, reparto sul quale in estate il direttore Bianchessi ha lavorato alla grande. L’arrivo di Polinari dal Circolo Canottieri ha regalato alla Lazio un centravanti devastante, in grado di far gol e liberare spazi incredibili ai compagni. Al contempo l’approdo di Francesco Reita dalla Real Casarea si potrebbe rivelare la carte più interessante; il trequartista fino ad adesso ha svolto un campionato in crescendo, sapendo abbassarsi anche sulla linea mediana, in modo da innescare sulle fasce l’estro di Saitta e Zangari, solidi come non mai. Tutte queste componenti di alto valore sono la perfetta cornice di un cammino sempre più evidente da parte dei ragazzi di Gonini, cresciuti dal punto di vista mentale, maggiormente pronti e vogliosi di raggiungere grandi traguardi. Solo il nuovo anno adesso ci potrà dire quanto quest’avventura possa rivelarsi avvincente.