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Focus
Punto di svolta importante questo campionato per i 2009, emersi nella passata stagione e pronti a ricorprire un ruolo super interessante in quella che verrà.
29 Settembre 2023
Martellucci (Foto ©Cinelli)
Lavorare sul biennio spesso fa la differenza, dando modo alle parti di amalgamarsi ancor di più, partendo lontani con un’idea, trasformata in un percorso, per raggiungere un traguardo. Distruggere la splendida alchimia creata nella stagione scorsa sarebbe stato un autogol pesante per la Lazio, che infatti non ci ha pensato su due volte, riconfermando mister Tobia Assumma alla guida dei 2009. La finale Elite persa contro la Roma forse ancora un po’ pesa nell’ambiente, ma non come quei macigni troppo pesanti da scansare, sia ben chiaro. Al contrario il rimpianto di non aver potuto assaporare quella ciliegina sulla torta, meritata, alla fine di un cammino fatto praticamente solo di rose, quasi mai di spine. La sorte però gira, il destino va accettato, con la consapevolezza di poter contribuire solo migliorandosi ancora. I biancocelesti ci proveranno sicuramente nella stagione pronta a partire da questa domenica, quando si apriranno le danze in quel di Palermo.
In una rosa piena di alternative e novità, il blocco storico della retroguardia è stato giustamente riconfermato in toto, guidando con personalità una rosa piena di fantasia dalla metà campo in su. Assumma, con molta probabilità, continuerà ad affidarsi ai suoi uomini, nonostante qualche lieve ballottaggio, soprattutto in porta. A difendere i pali, nel lungo periodo, potrebbe ritrovarcisi con la 1 stampata sulla maglietta Quadrelli, nonostante le prestazioni di D’Isanto siano una garanzia assoluta. In più si è aggiunto lo stesso Patarini dall’Atletico 2000, lievemente più indietro, ma comunque voglioso di dire la sua anche nei nazionali. Davanti allo specchio la coppia centrale designata rimane Miloiu-Parla, nonostante la crescita vertiginosa di Berni Canani a tamponare per un posto da titolare. Discorso invece maggiormente chiuso sulle corsie, dove Ferrante e Iovane al momento sembrano avere le chiavi del ruolo. Per un sistema collaudato, ce ne è un altro tutto da valorizzare, proseguendo sulla riga dello scorso anno. Il centrocampo era stato senza dubbio il punto di forza sull’exploit conclusivo, facendo vedere un talento inespresso importante in ottica futura. Gli interpreti principali son rimasti tutti, ad eccezione del solo Bernardini, accompagnati però da una serie di volti nuovi parecchio interessanti, in grado di far ruotare le posizioni. Martellucci è candidato a rimanere il faro della manovra capitolina. Leader tecnico indiscusso, le azioni continueranno a passare dai suoi piedi, insieme a quelli di Palancica, che dovrebbe esser l’altra mezz’ala, in attesa della definizione di D’Agostino. Il regista potrebbe avanzare leggermente in campo, alzandosi al ridosso della trequarti, consegnando così la mediana a Cappuccini. Tutte supposizioni, nodi che si scioglieranno man mano, grazie anche all’apporto degli altri pronti a dire la loro. D’Ambrogio tra le linee è una carte super interessante, così come Morelli e Bellissima, arrivati rispettivamente da Ternana e Roma, che conoscono già la dimensione dei nazionali, provando quindi a dare uno sprint in più dalla cabina di regia in avanti. Un insieme sempre più eterogeneo nelle doti, ma in grado di diventare un team quasi indissolubile, come fatto vedere in U14. Fondamentale sarà quindi la fame sotto porta di Clarizia e Diori lì davanti, supportati a dovere da un pacchetto di esterni veramente affascinante. Florio e Materazzi hanno dimostrato come a piede d’invertito spesso riescano ad incunearsi negli spazi scoperti, mentre Morucci, oltre all’importante tasso tecnico, può dare quella duttilità su ambo i lati così imprescindibile a livello di vivaio. La stessa offerta dal jolly arrivato dalla Tor Tre Teste, Terracina, capace di scardinare in Elite ogni copertura possibile. A chiudere il cerchio infine l’estro di Cosimo Dimaggio, il prodotto della Lodigiani che su tutto il fronte della trequarti è un asset prezioso. Insomma, di successive presentazioni non sembra essercene troppo bisogno, perché questa squadra conosce bene il suo valore, nonostante il potenziale sia ancora tanto. Le tappe della crescita sono e saranno tante, questa però appare fondamentale al primo anno esclusivamente nei nazionali, anche se mister Assumma saprà modellare un gruppo con cui si è creata una super intesa. Il campo chiama, a Palermo domenica avremo i primi responsi.
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