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Finale Scudetto

La Roma, Mattia Scala e una "famiglia": domani l'ultimo atto tricolore

I giallorossi affronteranno il Genoa ad Ascoli, calcio d'inizio alle ore 20.00

24 Giugno 2024

Gioia giallorossa dopo la semifinale (Foto ©De Cesaris)

Gioia giallorossa dopo la semifinale (Foto ©De Cesaris)

"La forza delle idee", titolava così un nostro recente approfondimento. Oggi quelle idee hanno confermato, ancora una volta, quanto lavoro sia stato fatto sui 2009 e il confronto con i primi mesi può aiutare. Aiutare chi non ha ancora compreso, s’intende.  Che il gruppo a disposizione di Mattia Scala fosse di altissimo livello lo si sapeva già ai nastri di partenza. Bouaskar in porta, Bonifazi come traghettatore, Saviano e Cioffi, il trattore Giammattei in mezzo al campo. E poi Russo, il 2010 Guaglianone (che è vicino al rinnovo nonostante il tentativo della Fiorentina), Tombion , Zekaj, Dal Bon… E senza dimenticare tutti gli altri, che possono sembrare gregari in un contesto così probante, ma che invece hanno dimostrato di ricoprire ruoli cruciali. Si pensi alla crescita di Proietti, che contro la Juventus era subentrato alla grande in una gara tesa e delicata, dimostrando un approccio da calciatore navigato. Lo stesso Proietti che due settimane più tardi è stato ripagato dal dio del calcio con il gol del 2-0 che ha estromesso l’Inter dalla contesa per il volo verso Ascoli. Si pensi a come giocava questa squadra a inizio stagione: un paragone “impietoso” rispetto ad oggi, ma impietoso è per chi ora è chiamato ad affrontare questa squadra che ormai non sembra avere difetti. La difesa si muove con armonia, il centrocampo ha ormai assimilato i dettami del tecnico alla grande. Poi il talento lì davanti fa la differenza, con una quantità di giocatori di alto livello che Scala ha gestito nel migliore dei modi durante tutto l’anno, tenendo sempre tutti sul pezzo.
La gioia dopo il triplice fischio contro l'Inter (Foto ©Mirna De Cesaris)

UNA FAMIGLIA

Dopo la battaglia vinta e stravinta contro l’Inter, sui profili social dei ragazzi - festanti dopo il triplice fischio - il concetto che andava per la maggiore era quello di “famiglia”. Chiacchiere? Tutt’altro. Capitan Bonifazi e compagni lo dimostrano in ogni gara da quando hanno deciso di cambiare marcia. Nessuno rimane indietro, tutti lottano per tutti. Il risultato? Avere la possibilità di giocarsi una gara indimenticabile, una partita con una coppa in palio, la coppa più importante di tutte.

"La forza delle idee"

Mattia Scala (Foto ©Mirna De Cesaris)
Il tecnico romano sembra averne davvero tante e tutt'altro che banali. Calcio moderno, costruzione dal basso e tanto, tanto ancora. A Trigoria se ne sono resi conto e in estate la scelta di affidargli i 2009 andava proprio in quella direzione, considerata tutta la qualità di un gruppo strepitoso, potenzialmente dominante, ma che doveva ancora compiere molti step di crescita. Come tutte le cose della vita - e del calcio in particolare, a maggior ragione quello giovanile - c'è bisogno di tempo. A novembre i tempi non erano ancora maturi per tracciare un bilancio, ma alcune considerazioni andavano fatte. In realtà il lavoro di un vivaio è sostanzialmente impossibile da valutare in pochi anni, figuriamoci se si può farlo basandosi su alcuni mesi. Il calcio, però, impone anche questo. Da marzo in poi è successo qualcosa di sconvolgente, o meglio, si sono semplicemente iniziati a raccogliere i frutti del lavoro portato avanti nei primi mesi. La crescita del singolo ha fatto da eco a quella del collettivo e viceversa. La lista dei giovani 2009 che hanno cambiato marcia in maniera importante è davvero lunga. Alla fine di questa lista c'è Mattia Scala, giovane tecnico (classe 1994) dal cognome pesante, soprattutto dentro Trigoria, e che forse per questo ha pochi margini per sbagliare. Fa parte del gioco, anche se fino a un certo punto: lui nel dubbio si è preso i suoi rischi, creduto nelle idee che lo accompagnano da anni, lottato contro chi non voleva concedergli tempo (e no, non si tratta della dirigenza). Ora si sta togliendo forse qualche sassolino dalle scarpe, con la consapevolezza che la strada resta infinitamente lunga, ma almeno per questa stagione siamo arrivati quasi al capolinea. Manca una sola fermata, ad Ascoli, domani alle ore 20.00. Ci sarà il Genoa dall’altra parte.
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