Focus
Roma in evoluzione: tra esperimenti e novità, cosa sta cucinando Mattia Scala?
Reduci dal trionfo Scudetto dello scorso anno, i 2009 stanno fisiologicamente cambiando, non solo sul piano fisico...
Come ormai consuetudine, le sfide tra romane e toscane offrono tantissimi spunti di analisi. La sfida di domenica scorsa tra i campioni in carica e la Fiorentina fornisce così diversi temi da affrontare, con una questione in particolare che spicca: quella, ovviamente, rivolta al futuro. Mattia Scala sta cucinando qualcosa di particolare, di "strano" per certi versi. D'altronde, sulle tribune del Di Bartolomei per capire già il modulo con cui i giallorossi sono scesi in campo è stata impresa ardua. Osservando lo svolgimento della sfida, però, tutto d'un tratto i dubbi dei primi minuti si sono sciolti rapidamente. Proviamo a fare ordine partendo dal primo tema, quello relativo al modulo, che di fatto abbraccia poi tutto il resto.
Difesa a 3 o a 4? Sappiate che non avremo una risposta definitiva.
Paul in azione (Foto ©Leonardo Consoli)
Dobbiamo avvalerci di un concetto alquanto specifico per comprendere fino in fondo il piano gara della Roma, quello di "funzione". In fase di non possesso i giallorossi erano sicuramente schierati a 5 (Milocco e Strata a stringere ai lati del trio Saviano-Paul-Cioffi), ma solo fino a quando il play toscano - Chiti - non riceveva palla nel cerchio di centrocampo. In quel preciso istante Paul andava ad attaccare forte il trequartista avversario Chiarelli, con Milocco e Strata che quindi stringevano dietro a lui formando una linea a quattro con Saviano e Cioffi. In fase di costruzione, invece, a seconda della fascia scelta per lo sviluppo della manovra - principalmente quella mancina - il quinto di sinistra (Strata) avanzava fino alla trequarti per lasciar spazio all'apertura di Cioffi.
Tombion e Giammattei a pestarsi i piedi.
Neanche per sogno. Un paio di azioni uscite bene hanno rivelato un altro asset con cui la Roma voleva far male alla Fiorentina. Tombion e Giammattei effettivamente condividevano la stessa porzione di campo e, in alcune circostanze, per un soffio non si sono scontrati. Quando il giro palla veniva effettuato con i tempi giusti, però, Tombion accorciava rapidamente diventando di fatto un playmaker, mentre Giammattei andava ad attaccare la profondità, aggiungendosi di fatto all'attaccante Russo. Il gol del vantaggio arriva proprio in una circostanza simile: l'unica "variazione" in quel caso è stata che ad allargarsi ci ha pensato lo stesso Russo, mentre Giammattei ha attaccato direttamente l'area di rigore.
Milocco e Strata convincenti.
Oltre al problema al piede di Tombion, i giallorossi hanno dovuto fare i conti anche con le pesanti assenze di Bonifazi e Guaglianone. Così Scala ha ridisegnato l'assetto con Milocco e Strata. Quest'ultimo, come accennato, ha dato riscontri più che positivi, mostrando una crescita importante non solo sul piano fisico. Potrebbe essere una delle piacevoli "scoperte" della stagione. In generale meno in evidenza Milocco, ma per il semplice fatto che ha disputato una partita più accorta, spingendo di meno rispetto al collega sulla fascia opposta. L'esterno di destra è però salito in cattedra nell'ultimo quarto d'ora rendendosi protagonista di una serie di affondi interessanti. In uno di questi, tra l'altro, la difesa viola in totale affanno ha rischiato l'autogol.
(Foto ©Leonardo Consoli)
Che bellezza Dal Bon!
Alla Roma manca un vero numero 9 e questo è senz'altro vero. Un 9 inteso come prima punta fisica che riempie l'area di rigore in un certo modo. Per la prima parte di stagione dello scorso anno il titolare fisso era Galieti, che ha però perso il posto andando avanti col tempo. Si potrebbe puntare su Russo, ma anche lui sarebbe adattato considerando che è un esterno puro a tutti gli effetti. Così Scala ha reinventato Dal Bon falso nueve: un esperimento senz'altro riuscito, considerando anche poi l'epilogo tricolore (proprio con il gol di Dal Bon in finale) che per certi versi ricorda quello realizzato con Almaviva nel gruppo dei 2006. In un'ottica futura - rivolta al calcio dei grandi - probabilmente non sarà quello il ruolo più calzante per il classe 2009, ma anche qui ritorna il concetto di funzione. Per forzare la tesi, possiamo dire che Dal Bon è un falsissimo nueve, considerando che anche e soprattutto contro la Fiorentina, lì davanti c'è stato poco e nulla. Il suo compito, svolto alla grande, era quello di entrare dentro il campo per cucire il gioco, tanto che in almeno tre circostanze si è abbassato addirittura sulla linea del playmaker. In area avversaria non ci è entrato moltissimo, d'altronde gli è bastata una volta per violare la porta della Fiorentina.
Per chiudere, questa domenica la Roma sarà chiamata al turno di riposo per poi tornare in campo il 27 ottobre a Bari. Ulteriore tempo a disposizione di Scala per continuare a cucinare. La pietanza alla fine uscirà, di solito verso giugno.