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Finaliste, capitolo III: la voglia di riscatto dell’Urbetevere

Dopo la delusione finale dell’anno scorso, la squadra di Lillo ha disputato un grande campionato: peccato per gli ultimi due ko. Ora testa alla Lodigiani

È partita in quinta marcia, ha dominato la prima parte di stagione, poi ad un passo dal giro di boa qualcosa è andato storto ed ha perso la leadership. Da grande squadra qual è, l’Urbetevere si è rimessa in carreggiata, ha disputato un girone di ritorno da fantascienza ritornando davanti tutti, ma è arrivata al traguardo con il freno a mano tirato facendosi risoffiare il primo posto dal Savio. Risultato? Seconda piazza ed obbligo a disputare il 1° turno dei playoff. Nessun dramma, il momento più importante della stagione deve ancora cominciare: a via della Pisana lo sanno e la voglia di tornare a ruggire è tanta.


Gruppo nuovo, vita nuova La parola che ha risuonato di più all’interno del gruppo gialloblù, nel corso di questa stagione, quasi sicuramente è stata “riscatto”. Il ko dell’anno scorso nella finale contro il Savio, è stato il punto da cui ripartire e gettare le basi giuste per costruire la propria rivincita. Gianluca Lillo è stato bravo a tenere unito il gruppo e far inserire nel migliore dei modi i volti nuovi di questa squadra. Sostituire il giocatore di gran lunga più forte (Bartolotta) non era facile, ma con degli innesti mirati, anche se con caratteristiche differenti, l’Urbetevere ha potuto mantenere un alto tasso di tecnica e qualità. L’ha dimostrato per tutto il corso del campionato, anche se quella vista nelle ultime due uscite non è l’Urbetevere a cui siamo stati abituati. Nella gara casalinga con la Viterbese, è vero, mancavano tanti titolari, ma questa non può essere una giustificazione per una squadra che, soprattutto sul proprio campo, raramente sbaglia colpi. Oltre a quel ko, infatti, ne era arrivato solamente un altro tra le mura amiche, sempre di misura, alla quinta giornata con il Tor di Quinto. Per il resto tutte vittorie.

Adesso si riparte proprio dalla Pisana, dove sabato arriverà la Lodigiani: riscatto è la parola che deve tornare di moda tra le fila gialloblù.


I più attesi L’Urbetevere è una squadra molto tecnica, che cerca di costruire le proprie azioni d’attacco con fitte ragnatale di passaggi palla a terra. Raramente i ragazzi di Lillo buttano via il pallone, piuttosto preferiscono giocarlo indietro al proprio portiere, Carolis, dotato anche di un buon piede. Verosimilmente prenderà lui posto tra i pali, com’è successo per tutto il corso della stagione, supportato da una linea difensiva a 4: le fasce sono dominio di Mezzetti e Chirilenco, con Tumminello e Fusco ad offrire, all’occorrenza, due valide alternative; Pasquali è il centrale inamovibile solitamente in coppia con Maggio, che però, in molti casi ha fatto la staffetta con Lochi. Avanzando di qualche metro, il modus operandi dell’Urbetevere lascia spazio a due diverse interpretazioni: a volte somiglia ad un classico 4-3-3, altre si avvicina più ad un 4-2-3-1. Nel primo caso, Campo, Santarelli e Loi formerebbero il terzetto di centrocampo, nel secondo, invece, quest’ultimo agirebbe più da trequartista/rifinitore, in linea con gli esterni, dietro la punta. In ogni caso c’è tantissima qualità a disposizione di Lillo, considerando anche un ottimo innesto in corsa come De Marchis. Per quanto riguarda gli esterni d’attacco, si giocano il posto Zappalà, Parventi, Butò e Sornoza, quattro talenti che possono fare la differenza in qualsiasi momento, anche entrando dalla panchina. Al centro dell’attacco troverà posto uno tra Gullotto e Bidoli, a meno che Lillo scelga diversamente.

Insomma, l’Urbetevere dispone di ottime individualità e di una rosa lunga con tanti elementi importanti: ognuno dovrà dare il meglio di sé, perché la Lodigiani è una corazzata che non si lascia intimorire facilmente. Una cosa è certa, alla Pisana andrà in scena una grande battaglia.

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