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LA POLEMICA

Compagnucci difende la Libertas: "Su di noi tutte menzogne"

La risposta del tecnico della Libertas Centocelle dopo le dichiarazioni di Marco Bernardini del Campus Eur

28 Ottobre 2017

Il tecnico Marco Compagnucci (©GazReg)

Il tecnico Marco Compagnucci (©GazReg)

Il tecnico Marco Compagnucci (©GazReg)

Dopo lo sfogo di Marco Bernardini, tecnico del Campus Eur, a seguito della sconfitta in casa della Libertas Centocelle, non si è fatta attendere la controrisposta firmata Marco Compagnucci, volto storico della società di Via dei Gerani.

Mi dispiace pensare che il signor Marco Bernardini abbia voluto gettare fango sulla Libertas Centocelle, sulla mia squadra e, soprattutto, su di me, senza tra l’altro avermi mai conosciuto o parlato. Sono oltre cinquant’anni che la nostra società lavora seriamente e, dal punto di vista personale, ho insegnato calcio a tanti bambini che ancora oggi mi ringraziano per l’impegno esercitato in oltre nove anni di Libertas”.

Il discorso fiume va a toccare anche un argomento delicato come quello della qualifica di allenatore. “Quest’anno nei 2002 non sono l’allenatore perché non ho il patentino e faccio il vice allenatore/dirigente. Sabato, come già successo con l’Albalonga, l’allenatore non è potuto essere presente per problemi lavorativi e, avendo più esperienza degli altri dirigenti, mi sono alzato io”.

Compagnucci non risparmia neanche una frecciata per quanto riguarda la tempestività delle lamentele di Bernardini. “Penso che quando termina una partita, debba finire tutto. Le accuse ricevute sono tutte menzogne: non ho mai cambiato l’arbitraggio e non ho mai detto nulla neanche quando ci hanno annullato due gol per fuorigioco a dir poco dubbi. La punizione da cui nasce il 2-2 è stata fischiata per una continua simulazione da parte di un loro giocatore, quindi non capisco tutto questo accanimento. Siamo stati poi bravi noi a ribaltarla, credendoci tantissimo e non mollando mai come è nella nostra filosofia. Probabilmente il sig. Bernardini è stato infastidito per aver perso la gara in questo modo. Abbiamo vinto una bella gara, a detta anche dell’arbitro e dei ragazzi che ci hanno seguito in tribuna. Una gara maschia, certo, ma sempre leale e spettacolare”.

Piccata anche la replica sul tema dell’educazione impartita ai ragazzi della Libertas Centocelle. “Mi sembra che qui i maleducati siano altri. A fine partita i giocatori del Campus hanno rotto la porta del guardiano e tutto quello che c’era nello spogliatoio, tanto che un nostro dirigente di un’altra squadra è andato a tranquillizzarli. Non capisco questa reazione per una sola partita: a volte pur di giustificare una sconfitta si dice di tutto. Siamo una dignitosissima società e ci teniamo, insieme al presidente e al direttore sportivo, a smentire tutto questo. Abbiamo sempre cercato di aiutare in tutti i modi i ragazzi, infondendogli un’educazione che possa servirgli, oltre che a livello calcistico, per tutta la vita. Noi della Libertas ci consideriamo una famiglia che si basa su dei valori. Rimango letteralmente basito da questo sfogo: sono un uomo di sport e mi hanno sempre insegnato che la gara finisce al triplice fischio, ma evidentemente non tutti la pensano allo stesso modo. Non posso accettare che la squadra, tra l’altro formata da tutti ragazzi per bene, possa andare in giro sui campi ed essere tacciata di essere quello che non è”.

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