Cerca
l'intervista
17 Novembre 2017
Marco Savo e Simone Anselmi, difensore del Villalba (©Facebook)
Periodo d'oro per la Libertas Centocelle di mister Marco Savo, arrivato ad ottenere il sesto risultato utile consecutivo dopo tre sconfitte nelle prime tre gare. La svolta è arrivata nella partita contro il Pomezia, dove la compagine del Ceprani ha travolto gli avversari per 6-0. Di lì in poi soltanto vittorie in casa (3-2 al Campus Eur e 4-0 al Certosa ) e pareggi in trasferta, tra cui quelli ottenuti sugli ostici campi di Giardinetti e Lodigiani. Ora la sfida più dura, sabato alle 18 arriva la Polisportiva Carso. "Il Carso lo conosciamo tutti: sono parecchi anni che compete per le zone alte di classifica. Mi aspetto una squadra fortissima e allenata benissimo, che riparte molto bene e che non ha lacune in alcun reparto. Noi, però, non saremo lì a mani conserte e daremo filo da torcere ai pontini. Sicuramente sarà una partita maschia e adatta a giocatori con un certo carattere. Non credo che se la porteranno da casa". Quella di domani sarà anche una gara per vedere a che punto è la Libertas contro un avversario di livello dopo un avvio non eccezionale. "Sicuramente all'inizio dovevamo ancora dovevamo abituarci a competere per bene in un campionato così duro. Abbiamo iniziato a lavorare come una squadra d'Elite vuole e abbiamo inculcato certe idee alla squadra, di cui vedo miglioramenti costanti da parte di tutti. Disponiamo di ragazzi giudiziosi e per bene, nessuno escluso, che sanno quello che vogliono, dimostrandolo anche durante gli allenamenti". Una prova di unione avuta anche nella gara contro la formazione di Isabella nell'ultimo turno. "Contro la Lodigiani una partita bellissima, giocata al cardiopalma. Le occasioni più limpide sono state da parte nostra ma loro sono una grandissima squadra con elementi validi. La Libertas Centocelle si è difesa molto bene e potevamo fare male su due-tre contropiedi. L'esultanza a fine partita testimonia proprio la grande unione del gruppo". Un'ultima battuta è riservata al fattore casa, fin qui evidente nelle sfide giocate al Mario Ceprani. "Giocare tra le mura amiche è un aiuto non soltanto per noi, ma per tutti. Normale che in casa non vuoi mai lasciare nessun punto agli avversari. Poi se questi saranno più bravi, tanto di cappello, ma dalla nostra abbiamo anche una piccola fetta di tifoseria che ci sostiene sopra e questo ci dona molta energia in più".
EDICOLA DIGITALE
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni