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l'intervista

Ripa e Contaldo raccontano la loro Accademia-Urbetevere

Intervista doppia ai due tecnici dopo il big match che ha mischiato le carte in vetta alla classifica. Dalla super sfida di via di Settebagni sino alla volata alle finali, la palla ora passa ai due allenatori

09 Gennaio 2018

Contaldo e Ripa raccontano la loro Accademia - Urbetevere © Del Gobbo

Contaldo e Ripa raccontano la loro Accademia - Urbetevere © Del Gobbo

L'ultimo weekend è stato segnato dal big match tra Accademia Calcio Roma e Urbetevere. Sfida d'eccezione a via di Settebagni che ha saputo regalare spettacolo e ha sancito il sorpasso in vetta dei ragazzi di Contaldo proprio ai danni dei gialloblu di Ripa. Abbiamo chiesto ai due tecnici di raccontarci questa super sfida attraverso un'intervista doppia che parte dall'ultimo weekend per arrivare a gettare un'occhio sulla volata alle finali che infiammerà questo girone di ritorno

Contaldo e Ripa raccontano la loro Accademia - Urbetevere © Del Gobbo


Intensità, agonismo, un paio di grandi giocate, Accademia-Urbetevere non ha fatto mancare nulla. Piaciuta la partita?

Contaldo: “Mi è piaciuta tantissimo. Di primi tempi così raramente ne ho visti. In campo si sono affrontate due squadre pronte, fisiche e tecniche che hanno giocato su ritmi serrati. In particolare mi ha colpito il suono del pallone, diverso da quello che si sente nelle partite di ragazzi, sembrava quasi calcio vero, quello die grandi”.

Ripa: “E' stata una partita bellissima, quasi come fossimo già alle finali o ad assistere ad un match del secondo anno di Allievi. Mi è piaciuta per correttezza, qualità, e l'ho apprezzata da allenatore, spettatore e uomo di sport”.


Gara tirata sino allo spasimo in cui ha prevalso d'un soffio l'Accademia. Cos'è che secondo te ha fatto davvero la differenza?

C: “Siamo stati più squadra anche perchè credo che loro nei singoli siano più forti. Noi siamo cresciuti durante il campionato e piano piano siamo diventati una squadra che si aiuta in campo. Ho dovuto fare un cambio dopo appena quindici minuti, chi entrato era un ragazzo che magari ha giocato poco sin qui, ma mi ha sorpreso per atteggiamento e per quello messo in campo. Ognuno dei miei ragazzi però è stato straordinario, volevano la vittoria e l'hanno dimostrato attraverso la prestazione”.

R: “La differenza, come spesso accade in partite dove le due squadre si equivalgono, sono stati gli episodi a farla. Noi stavolta ne abbiamo avuto qualcuno a sfavore e che di fatto hanno rotto quell'equilibrio che regnava sovrano. In fondo non è un caso che, dopo 15 partite, ci fosse un gap di appena un punto tra le nostre due squadre”.


Dopo questa sfida, cosa pensi dei tuoi avversari? Cambiata opinione magari rispetto ad inizio anno?

C: “Non è assolutamente cambiata, anzi dopo quest'ultima partita è stata addirittura rafforzata. Abbiamo affrontato una corazzata, con giocatori fisici ma anche tecnici e che non hanno mai paura di giocare il pallone. E' una squadra che mi piace tantissimo ma, anche ora che siamo noi ad essere sopra di due punti, non cambia assolutamente nulla, restano una squadra davvero forte”.

R: “Li abbiamo affrontati nela prima giornata e abbiamo vinto per 1-0 una sfida equilibrata. Prima di allora conoscevo già la qualità del loro organico, la gara di andata lo ha confermato, l'andamento del campionato lo ha supportato e l'ultima sfida non ha fatto altro che far palesare nuovamente quelle qualità. Per capacità di organico e del mister ho visto una squadra degna dei punti in classifica che ha, così come noi”.


Questo risultato quanto pesa nell'economia del campionato? Dopo questo sabato qualcosa è davvero cambiato?

C: “Qui basta scivolare un momento che si rischia di andare giù. Tutte le squadre da vertice possono puntare al massimo, e ci metto dentro anche Romulea e Pro Calcio Tor Sapienza. Per quanto ci riguarda continuiamo a navigare a vista, abbiamo fatto tanto in una stagione sin qui straordinaria ma che può diventare indimenticabile. Dobbiamo stare sul pezzo e con la tensione giusta e forse ci toglieremo delle soddisfazioni”.

R: “Magari nella fotografia del momento sì ma non credo che nell'economia del campionato sia realmente cambiato qualcosa. Aggiungo che non sarebbe cambiato nulla neanche se avessimo vinto noi perchè, con 14 gare ancora da giocare, dire che un campionato sia già finito mi sembra troppo”.


Chiudiamo con uno sguardo al futuro, dove vedi i tuoi a fine stagione?

C: “Mi piacerebbe dire qui dove siamo adesso. Però non posso farlo perchè sono per natura una persona che vive alla giornata. La prima cosa che ho detto dopo la partita ai ragazzi, una volta rientrati negli spogliatoi, era di godersi questo momento ma che da lunedì c'era già da cominciare a pensare al Grifone Monteverde. Il tuo destino lo scrivi ogni settimana e noi lotteremo per cercare di rimanere lì sino alla fine”.

R: “Come dico sempre ai ragazzi, quando ci prefiggiamo un traguardo dobbiamo sapere che a quel traguardo corrisponde un atteggiamento. Pietro Mennea diceva che più è grande il sogno più sarà grande lo sforzo che si deve fare per raggiungerlo. Ecco perchè per arrivare alla fase finale bisogna tenere un certo comportamento, allenarsi seriamente e dare tutto durante la settimana. Non si può pensare alle finali senza sforzo e quindi senza sacrificio. Sappiamo cosa vogliamo, e sappiamo come comportarci per raggiungerlo”.

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