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l'editoriale

Ortenzi l'architetto, Contaldo il regista: storia di un successo

Una partita non bellissima, ma poco importa in casa Accademia: il primo titolo non si scorda mai...

14 Maggio 2018

L'Accademia con la coppa ©Del Gobbo

L'Accademia con la coppa ©Del Gobbo

L'Accademia con la coppa ©Del Gobbo

Non sarà stata la partita più bella dell'anno ma, alla fine, chissenefrega. Una finale è una fi nale e un titolo è

sempre un titolo, soprattutto quando è il primo della tua storia. Complimenti dunque al presidente Mariscoli e al

direttore Ortenzi, lavoratori oscuri ma indispensabili nel gettare le fondamenta di quella squadra di eroi che ha

compiuto l'impresa ancora mancante in via di Settebagni. Contaldo ha fatto il resto, tenendo le redini con pazienza e

mostrando la strada da seguire durante una stagione fattasi sempre più trionfale con il passare delle settimane. La verità è infatti che questa fi nale, l'Accademia non l'ha vinta oggi. L'ha fatto ogni giorno da quel lontano agosto, giorno

del primo ritiro. Lo ha fatto al termine di ogni vittoria ma, soprattutto, di ogni sconfitta. Una crescita costante, nella gambe ma soprattutto nella testa perchè una squadra così cattiva e spietata non poteva non arrivare anche se si è presentata alla finalissima orfana di un trascinatore come Carbone. Qualità che nel calcio si dice abbiano solo i grandi, bè a Pomezia l'Accademia è diventata più grande di tutti. La Vigor Perconti ci ha provato, c'era pure quasi riuscita salvo poi arrendersi di fronte a quel killer instinct che ha permesso a Turchetti di insaccare in rete la palla della salvezza. L'Accademia è risorta a 180 secondi dal baratro, ancora una volta dopo la semifinale con il Carso e questo non può certo essere un caso. Lo ha fatto con la forza di chi ha la sfrontatezza di non volersi arrendere mai, non abbassando la testa neanche di fronte ai colpi più duri. Di lì in poi ci ha pensato Florin, con i guantoni e pure con il piede, a prendere per mano i suoi e a far sprofondare nell'oblio la Vigor Perconti. Poco importa dunque se Pistillo spara alle stelle, perchè alla fine il titolo arriva comunque a Via di Settebagni. Un sigillo importante, al termine di un anno altrettanto importante, in cui la società ha saputo muoversi nella direzione giusta. Un passo come l'affiliazione all'Atalanta potrà magari sembrare ininfluente nel decidere le sorti di una giornata come quella di oggi, ma la verità è che è stato un altro piccolo e prezioso tassello di un mosaico che sul sintetico di Pomezia si è rivelato in tutto il suo splendore. L'Accademia Calcio Roma entra così nel circolo delle grandi, lanciando una spallata alla Vigor Perconti nella partita più dura dell'anno ma che, proprio per questo, ha saputo regalare quel successo che rimarrà per sempre nella storia del club.

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