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L'Intervista
18 Settembre 2018
Mei ©Facebook Tor Tre Teste
In questi casi, usando una metafora cinematografica, si potrebbe dire: buona la prima per la Tor Tre Teste, che a via Candiani ha battuto 2 a 1 il Grifone Monteverde. La squadra di Marco Mei è sembrata trovarsi bene. Soprattutto in fase offensiva si sono viste cose che possono solamente far piacere al tecnico: Palazzino, Halili, Chimenti e Del Grande si sono trovati a meraviglia, concedendosi anche a giocate di ottima qualità. “Abbiamo disputato una buona partita, creando tante occasioni da rete: sarebbe potuta finire anche con un punteggio più alto, dobbiamo essere più determinati” ha detto Mei, che ha proseguito elogiando anche la fase difensiva e l’unità dei suoi: “Il Grifone Monteverde ci ha dato fastidio solo in un paio di occasioni: prima con una punizione dalla trequarti e poi in occasione del gol, che è arrivato con una bella giocata. Se rimaniamo umili e lavoriamo bene, possiamo toglierci delle soddisfazioni, anche perché il gruppo è compatto, sembra conoscersi già da tempo. L’esempio lampante è stata la bellissima serata che abbiamo passato ieri cenando tutti insieme”.
Con Mei, però, non si è parlato solamente della vittoria interna, ma c’è stato spazio anche per un suo giudizio sulla novità dei 20 convocati e sul settore giovanile in generale: “Ho ragionato molto su questa introduzione e alla fine l’ho accolta con positività: in questo modo ho 8 possibili cambi di giocatori di movimento” e se gli si chiede se questo può portare ad aver a che fare con più musi lunghi a fine partita, lui risponde così: “L’intenzione è quella di sfruttare tutti i cambi a disposizione (7), ma comunque, se così non fosse, penso che per un ragazzo sia meglio vivere le emozioni di una partita, di entrare nello spogliatoio e stare con i compagni, anziché andare in tribuna, o peggio ancora rimanere a casa. Per quello che, invece, riguarda il settore giovanile in sé: credo che ci sia da migliorare, soprattutto nella scuola calcio: si dovrebbe partire aumentando le ore di lavoro con i bambini, che devono passare più tempo sui campi, nei quali, durante gli allenamenti, si deve lasciare loro più spazio per permettergli di esprimersi al meglio. Inoltre, bisognerebbe cercare di aumentare l’attività sportiva a scuola: le istituzioni devono fare in modo che i bambini dedichino più tempo allo sport, solo così possiamo avvicinarli e dargli la possibilità di acquisire tutti i dettami che uno sportivo deve avere. Il calcio deve ripartire da lì, dalle fondamenta, altrimenti non vi sarà mai una rinascita”, ha concluso l’allenatore rossoblù.
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